Archivio annuale 2017

Tour gastronomico degli USA Stato per Stato: dalla I alla M

Partiamo per la nostra seconda tappa alla scoperta delle specialità culinarie degli USA.

 

IDAHO –>  Steak fingers (dita di bistecca). Una bistecca di Cube Roll viene tagliata a striscioline sottili, immersa in uova sbattute condite con sale e pepe ed, infine, tuffata nella farina. Successivamente viene fritta a puntino.

ILLINOIS  –> Chicago Style Deep Dish Pizza (pizza in casseruola in stile Chicago). Avete letto pizza? Bene.. scordatevi la nostra! Più che pizza noi la chiameremmo torta salata. La base viene preparata con farina di grano, farina di mais, semolino e talvolta qualche colorante alimentare per conferirle il classico colore giallastro. La base viene messa in una casseruola alta almeno 5 cm in modo da formare anche una crosta laterale. La casseruola viene oliata sia per staccare facilmente la “pizza” sia per conferirle l’effetto fritto. Siccome la cottura è molto lunga gli ingredienti vengono messi in ordine contrario rispetto alla pizza tradizionale. La base è ricoperta di formaggio (usualmente mozzarella), seguita dai più svariati condimenti e alimenti. In cima al tutto viene messa passata di pomodoro o pomodori pelati schiacciati. Alcuni aggiungono anche del parmigiano grattato a chiudere il tutto. Alcune fonti dicono che la ricetta è nata nel 1943 presso la Pizzeria Uno in Chicago (ancora oggi aperta e fra le più famose della città).

INDIANA –>  Fried Pork Tenderloin Sandwich (panino con filetto di maiale fritto). Si tratta di una cotoletta di filetto di maiale impanata e fritta messa in un panino con mostarda, lattuga, cipolle, sottaceti e maionese. Il sandwich deve avere più carne che pane. Il primo sandwich di questo tipo è stato tracciato al Nick’s Kithen restaurant in Huntington.

IOWA –> Corn Dog. Si tratta di un wurstel ricoperto di pastella di farina di mais e poi fritto. Prima della frittura viene infilzato su uno stecchino per facilitarne il morso. Oggi per corn dog si intende una moltitudine di cibi preparati come l’originario ed ogni anno ne nascono di nuovi (15 nel 2015 e 26 nel 2016). Non a caso si dice “fry it, add some bacon and mount it on a stick” (friggilo, aggiungi del bacon e mettilo su uno stecchino.

KANSAS –>  Kansas City sweet-and-smoky ribs (costine di maiale affumicate e glassate con salsa bbq). Le costine vengono cotte a bassa temperatura ed affumicate per molte ore in modo da trasformare un taglio tenace in un gustoso “main course”. La ricetta risale al 1908 quando il sig. Henry Perry iniziò la vendita di questa preparazione avvolgendo le costine in un foglio di giornale.

KENTUCKY –>  Burgoo. Si tratta di uno stufato tradizionale originariamente preparato usando qualsiasi carne e qualsiasi vegetale disponibile (cervo, scoiattolo, opossum, procione) ed era preparato durante la vendemmia o in autunno. Oggi un Burgoo tipico è una combinazione di carni: maiale, pollo, montone o manzo, spesso affumicati e vegetali come fagioli, mais, cavoli e patate. Essendo uno stufato, il piatto richiede una lunga cottura. E’ talmente popolare che, spesso, viene utilizzato per le raccolte fondi delle scuole.

LOUISIANA –>  Crawfish ètouffée (stufato di gamberi). La cucina della Louisiana è un miscuglio multietnico: cajun, creola, francese, italiana, africana e caraibica. Lo stufato viene servito su un letto di riso e si trova sia nella cucina cajun che in quella creola. Il termine ètouffée, di origine francese, significa “soffocato” ed infatti lo stufato originariamente veniva cucinato in una casseruola con coperchio, ricoperta di brace.

MAINE –>  Lobster roll (panino con astice). La cucina del Maine ha un forte collegamento con il mare. I piatti sono creati con frutti di mare, aragosta ed astici. Il piatto tipico è un panino farcito con astice e guarnito solamente con maionese e burro fuso, il tutto equilibrato per non coprire il sapore dell’ingrediente principale. Il piatto ha origine nel 1968 quando venne servito per la prima volta a Kennebunkport.

MARYLAND –>  Crab Cake (torta di granchio). Si tratta di polpette di pane ripiene di polpa di granchio fritte nel burro. La patria di questo piatto è il Maryland data l’alta qualità dei granchi della baia di Chesapeake.

MASSACHUSETTS –>  Clam Chowder in Sourdough Bread (zuppa di vongole nel panino). Si tratta di una zuppa di vongole e patate servita in un grande panino svuotato dalla mollica, che funge da scodella. Il Sour Bread ha la caratteristica di essere piuttosto agrodolce e quindi si abbina bene alla zuppa. Con l’aggiunta di panna, la zuppa si presenta molto cremosa . E’ talmente popolare che, adesso, è facile trovarla anche nei supermercati venduta in confezioni e già pronta da consumare.

MICHIGAN –>  Michigan Pasty (pasticcio di carne). Il pasticcio ha origine in Cornovaglia (Cornish Party) ed è stato esportato dagli immigranti inglesi. E’ stato rinominato in Michigan Pasty per alcune varianti alla ricetta originaria. Il pasticco è molto popolare nello Stato, tanto da istituire una festa annuale nella città di Calumet (Pasty Fest).

 

MINNESOTA –>  Blueberry Muffin (Muffin ai mirtilli). Il Minnesota ha eletto il muffin ai mirtilli come piatto ufficiale dello Stato. I mirtilli selvatici nascono in abbondanza nel nord dello Stato, sia in collina che nelle aree boschive.

MISSISSIPI –>  Mud Pie (torta di fango). Si tratta di una torta con base di biscotti frollini al cioccolato sbriciolati e farcita con una crema al cioccolato. La sua caratteristica principale è definita dalla parola “mud”, fango: la torta risulterà croccante grazie alla sua crosta esterna ma molto morbida all’interno con un cuore fondente.

MISSOURI –> Fried Chicken (pollo fritto). Pollo impanato e fritto a puntino. Esiste un numero infinito di ristoranti in Kansas City che propongono questo piatto nelle più svariate modalità ed abbinamenti.

MONTANA –>  Rocky Mountains Oyster (ostriche delle montagne rocciose). Se vi aspettate un piatto a base del gustoso mollusco vi sbagliate di grosso. Qui si parla di palle di toro fritte. Scordatevi il sapore del mare!

Fine della seconda tappa!!

Link alla prima tappa –> http://bbq4all.it/elchipa/2017/02/15/tour-gastronomico-degli-usa-dalla-alla-h/

El Chipa

Tour gastronomico degli USA Stato per Stato: dalla A alla H

Oggi partiamo con un viaggio. Un tour gastronomico degli USA andando ad identificare ogni Stato con il suo piatto tipico. Come ogni viaggio che si rispetti dovremo fare delle tappe. La prima inizia oggi. Andremo dalla A di Alabama alla H delle Hawaii.

ALABAMA –>  Fried green tomatoes (pomodori verdi fritti). I pomodori verdi sono una varietà di pomodori molto sodi e quasi privi di semi che non vanno confusi con i pomodori ancora acerbi. Questo piatto tipico è diventato famoso per un libro di Fannie Flag, “Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop”, da cui è tratto anche il film “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno”. Nell’ultima pagina del libro è presente la ricetta “storica”.

ALASKA –> Akutaq (miscela). Il piatto tipico di questo Stato deriva dalla cucina yupik (popolo indigeno che vive lungo le coste dell’Alaska occidentale). Si basa su latte o succo di frutta con l’aggiunta di grasso di renna o alce e olio di foca o grasso di balena. Poi vengono aggiunti frutti di bosco. L’Alaska è anche famosa per il salmone selvaggio che viene consumato durate il “Salmon bake”, un grande evento culinario. La denominazione “Salmone dell’Alaska” raggruppa ben 5 specie tipiche di questo Stato (salmone reale, rosso, argentato, keta e rosa).

ARIZONA –> Chimichanga. Si tratta di un burrito farcito e poi fritto, accompagnato da salsa guacamole. L’origine di questa ricetta è dibattuta tra Tucson e Tempe. Nella città di Tucson si narra che nel 1922 la cuoca Monica Flin, ristorante El Charro, fece accidentalmente cadere dell’impasto di burrito nell’olio bollente. Immediatamente iniziò a pronunciare una parolaccia in spagnolo che inizia con “chi..” (chingada) ma si bloccò subito e disse la parola chimichanga. Nella città di Tempe si narra che nel 1946 il cuoco Woody Johnson, Macayo Mexican Kitchen, mise alcuni burritos nella friggitrice per esperimento. Da allora questi “burritos fritti” diventarono molto popolari.

ARKANSAS –> Fried catfish (pesce gatto fritto). In Arkansas ci sono I principali allevamenti di pesce gatto e, nonostante una volta venisse considerato cibo per poveri, oggi molti chef lo propongono nel proprio menù. I pesci gatto crescono in acque pulite e non hanno quel sapore di “pantano” poco piacevole ma, anzi, spicca la dolcezza della carne bianca, poco grassa e delicata.

CALIFORNIA –>  Mission Style Burrito (burrito stile Mission). Il piatto nasce negli anni ’60 nel quartiere Mission di San Francisco dove abitavano principalmente latino americani. Il burrito viene riempito con una combinazione di fagioli, guacamole, panna acida, carne e verdura. Ma ciò che lo differenzia dagli altri burritos è la dimensione, l’aggiunta di riso e la carta d’alluminio che lo avvolge per riuscire a mangiarlo senza fuoriuscita imprevista degli ingredienti.

CAROLINA DEL NORD–> Pulled Pork (maiale sfilacciato). Il maiale viene cotto lentamente ed a bassa temperatura tanto da renderlo estremamente tenero e sugoso. Talmente tenero da poter essere sfilacciato senza difficoltà con una forchetta. Durante il processo di cottura viene anche affumicato per rendere il suo gusto unico e inimitabile. Successivamente viene condito con una salsa a base di aceto e poi utilizzato per farcire un panino con una porzione abbondante di coleslaw (insalata di cavolo).

CAROLINA DEL SUD  –> Shrimps and grits (gamberi con “polenta”). Si tratta di un piatto composto da gamberi e da una specie di polenta (a base di farina di mais). Originariamente era la colazione tipica dei pescatori della costa durante la stagione della pesca dei gamberi (veniva semplicemente chiamata “colazione di gamberi”). Nel corso del tempo ha subito modifiche e variazioni ed oggi i gamberi vengono insaporiti nel bacon mentre la polenta viene arricchita di spezie.

COLORADO –> Cowboys cookies (biscotti al cioccolato). Si tratta di semplici biscotti al cioccolato con avena e noci di Pecan.

COLUMBIA –> Half Smoke (metà affumicato). Si tratta di una salsiccia simile ad un würstel composta per metà da manzo e metà da maiale (da qui il termine “half”), affumicata e servita con erbe aromatiche, cipolle e salsa chili. La ricetta nasce a Washington D.C. nel 1930 quando l’imprenditore Raymond Briggs iniziò a vendere le proprie salsicce. Nel 1950 iniziò la produzione industriale.

CONNECTICUT  –> A fucking steamed fucking cheeseburger (cheeseburger ripieno di carne stufata).

DAKOTA  DEL NORD–> Lutefisk (pesce marinato nella liscivia). La cucina del North Dakota differisce molto dalla cucina del Mid-West. Lo Stato ha subito una notevole influenza della Norvegia, patria di alcune popolazioni che migrarono verso questo stato. Basti pensare che nei ristoranti, spesso, i piatti non sono serviti in portate ma bensì nella forma tipica scandinava a buffet (smorgasbord). Il Lutefisk si tratta, in particolare, di stoccafisso o merluzzo salato ed essiccato. Successivamente viene marinato nella liscivia o soda caustica e poi lavato accuratamente in acqua. Questa procedura conferisce al pesce un odore estremamente pungente e una consistenza gelatinosa.

DAKOTA DEL SUD –> Chislic (carne rossa a cubetti servita con sale e crackers). Come per il vicino North, il South Dakota risente di influenze del “vecchio continente” questa volta provenienti dalla Germania e dalla Russia ed, anche in questo caso, per popolazioni migrate. Il Chislic è originario del Caucaso e della Russia ma nella “terra natia” viene preparato con il maiale. Si tratta di carne rossa tagliata a cubetti, fritta o grigliata, e servita su uno spiedo o con uno stuzzicadenti accompagnata da sale e crackers.

DELAWARE  –> Frozen custard (dessert freddo). E’ un dessert simile al gelato ma fatto con tuorlo d’uovo, panna e zucchero. Nasce nel 1919 quando due gelatai aggiunsero i tuorli al gelato in modo da renderlo più soffice e più duraturo.

FLORIDA  –> Key lime pie (torta di lime delle isole keys). E’ una torta realizzata con lime, tuorlo d’uovo, biscotti sbriciolati, burro e latte. Facilissima da preparare, necessita di qualche ora di riposo in firgorifero. Una leggenda locale narra che sia stata inventata dalla cuoca del primo milionario “self-made” della Florida nell’ottocento.

GEORGIA  –> Peach cobbler (torta di pesche). E’ un dolce tradizionale della Georgia, patria della raccolta delle pesche. La pesca più famosa degli USA è la “Georgia Peach”. Il dolce non assomiglia ne ad una torta ne ad una crostata.

HAWAII  –> Saimin (zuppa di spaghetti). La cucina hawaiana deriva dalla fusione di molti piatti diversi importati dagli immigrati (cinesi, filippini, giapponesi, coreani, polinesiani, portoghesi). Il Saimin è una zuppa di spaghetti (noodle) ispirata al ramen giapponese. Gli spaghetti sono all’uovo con farina di grano tenero serviti in un piatto tradizionale (dashi), immersi nella zuppa e guarniti con cipolle verdi.

Fine prima tappa.

El Chipa

Tonno All’Oppio

Ecco a voi una ricetta di pesce. E’ una ricetta veloce e sfiziosa in grado di accontentare chiunque (ovviamente chiunque mangi pesce!!).

Di cosa avete bisogno:
  • Fette di tonno spesse almeno 1 cm
  • Semi di papavero
  • Per la maionese fucsia: cavolo cappuccio rosso oppure radicchio trevigiano, maionese
  • Piastra in ghisa
Predisponete il dispositivo per una cottura diretta ad alta temperatura e, mentre la piastra si scalda, far appassire il cavolo cappuccio rosso o il radicchio trevigiano e appena risulta morbido frullatelo. Aggiungere al composto la maionese.
Asciugate le fette di tonno e spennellatele di olio EVO.
Utilizzando un contenitore ermetico agitate le fette di tonno, una alla volta, unitamente ai semi di papavero in modo da renderle “panate” di semi.
Adagiate i filetti sulla piastra calda dopo avervi versato un filo d’olio e cuocete per circa 2 minuti per lato.
Disporre un fondo di maionese fucsia sul piatto e adagiarvi la fetta di tonno tagliata a metà.
Ricetta veloce (circa 20′) e gustosa. Il pesce cucinatelo di più o di meno a vostro piacimento.
El Chipa

I vari tagli delle ribs

Oggi parliamo di ribs (costine di maiale). Vi aspettavate la ricetta? E invece no! Andremo a trattare i vari tagli disponibili per questa preparazione.

Diciamo subito che i tagli principali sono 3: baby back ribs, St.Louis cut ribs e Spare ribs.

BABY BACK RIBS

Queste costine sono direttamente collegate alla spina dorsale e sono situate sotto il muscolo lombare (arista). Sono il taglio più magro e tenero e vengono chiamate baby non per l’età del maiale macellato ma perché più corte delle altre.

Ogni pezzo (slab) contiene dalle 11 alle 13 ossa e da una estremità potrebbe essere più corta dell’altra. Per tale motivo conviene eliminare la parte più corta per avere omogeneità di cottura. Di solito le costine sono curve e ricordano una mazza da hockey nella parte dove si incontrano con la spina dorsale.

A seconda di come il macellaio opera il taglio potremo trovare anche un centimetro / un centimetro e mezzo di arista.

Poiché mediamente pesano meno degli altri tagli cuociono in tempi relativamente più brevi.

ST. LOUIS CUT RIBS

Queste costine derivano da una rifinitura del taglio spareribs. In pratica sono un pezzo di quest’ultimo dopo aver eliminato le rib tips (cartilagini che sono situate oltre la fine delle ossa) e il flap (parte di carne senza ossa situata ad una estremità del costato). Ciò che rimane è un pezzo rettangolare e piatto mentre tutto il resto può essere utilizzato per dell’ottimo macinato (togliete tutte le cartilagini e gli eventuali residui di ossa) .

Ogni slab contiene dalle 10 alle 13 ossa dritte e piatte e cuociono orientativamente in 5/6 ore .

SPARERIBS

Il taglio Spareribs (Costine di scorta) non sono un avanzo o un taglio inferiore così come direbbe il loro nome. Né sono chiamate così perché la carne sia scarsa. Esse contengono carne eccellente, di solito più ricca e saporita delle baby back. Le Spareribs sono tagliate dalle estremità delle baby back e corrono fino in fondo allo sterno.

Ogni slab deve avere almeno 11 ossa e di solito è composta da più osso che carne. La carne è tutta localizzata tra le costole piuttosto che sopra come succede nelle baby back. Questa caratteristica le rende molto saporite.

Le Spareribs di solito costano un po’ meno delle Baby Back perchè hanno più ossa e perchè la domanda di quest’ultime è cresciuta in maniera significativa.

El Chipa

La “Holy Trinity” del BBQ Americano

Oggi parliamo della “Holy Trinity” (santa trinità) del barbecue americano ovvero i piatti “sacri”: Smoked Brisket, Pulled Pork e Smoked Ribs.

Il bbq è una vera e propria istituzione negli USA e da alcuni censimenti pare che il 60% degli americani sia felice possessore di un bbq di cui l’80% a gas. Detto questo è facile intuire quanto la “trinità” carnivora sia “sacra” negli USA.

SMOKED BRISKET

Lo Smoked Brisket, o Brisket per gli amici, è originario dello stato del Texas. Il paesaggio del Texas è dominato da pianure, colline ed altopiani (altitudine media 520m) e quindi adatto all’allevamento di bestiame. Il 20% del totale della produzione di “beef” statunitensi ha luogo in questo stato ed è al primo posto per il valore dei capi allevati.

L’importanza che ricopre l’allevamento si riversa anche nella tradizione gastronomica. Il barbecue è fortemente radicato nella cultura texana.

Ma che cos’è di preciso il brisket? Il taglio corrisponde alla punta di petto. E’ una lavorazione che in Italia non è facile da trovare e, soprattutto, le nostre razze bovine non sono idonee per questa preparazione. Il brisket è un taglio con grande presenza di tessuto connettivo (la mucca non ha clavicole e quindi i muscoli che lo compongono devono sorreggere almeno il 60% del peso) e questo lo rende estremamente tenace. Inoltre è necessaria anche una buona infiltrazione di grasso per mantenerlo “umido” a fine cottura.

Per questo deve essere cotto nella maniera corretta in modo da arrivare a sciogliere il collagene e quindi renderlo “commestibile”.

La cottura del brisket è la più lunga della “Holy Trinity” in quanto, salvo scorciatoie e in base alla pezzatura, possono volerci anche 16 ore per arrivare al traguardo!

Il brisket deve sapere di manzo! Manzo e poi ancora manzo! Quindi i vari condimenti, rub, etc non devono coprire il sapore di manzo!

PULLED PORK

Il pulled pork, invece, è originario degli stati del North e South Carolina. Questi due stati sommati insieme sono i primi produttori USA di maiali e quindi è facile intuire come il maiale sia ben radicato nella tradizione culinaria

Il taglio utilizzato non ha un analogo italiano. Gli statunitensi lo chiamano Boston Butt.

Da dove viene questo nome? Durante la guerra di indipendenza americana i macellai del New Ingland prendevano i tagli meno pregiati della carne di maiale, la parte superiore della spalla con la scapola, e li comprimevano in botti (butt) per lo stoccaggio e trasporto. Questo tipo particolare di taglio della spalla iniziò a diffondersi nello Stato come una specialità della città di Boston e da qui “Boston Butt”. Il taglio presente importanti quantità di collagene (derivante dai muscoli della spalla) e importante quantità di grasso (derivante dalla coppa).

Il Boston Butt viene affumicato e cotto a bassa temperatura in modo da poter essere sfilacciato (pulled) con facilità. Il Pulled Pork poi viene servito nel classico “bun” (panino) di solito accompagnato dalla coleslaw sauce, una insalata di cavolo cappuccio e salse varie.Tra il nord e il sud della Carolina ci sono differenze nelle salse di accompagnamento. Nel South Carolina si usano salse a base di mostarda e aceto, mentre nel North Carolina a base di pomodoro, aceto e peperoncino.

SMOKED RIBS

Le costine di maiale affumicate (ribs) sono originarie dello stato del Kansas e più precisamente della città di Kansas City. La ricetta risale al 1908 quando il sig. Henry Perry inizio la vendita di questa preparazione avvolgendo le costine in un foglio di giornale.

Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un taglio tenace, in quanto i muscoli intercostali vengono utilizzati per la respirazione, e con rilevante presenza di grasso.

Quindi pure le ribs devono essere cotte ed affumicate a bassa temperatura per lungo tempo per arrivare allo scioglimento del collagene.

Le costine, prima di andare in griglia, vengono cosparse di rub ed, a fine cottura, vengono “glassate” con salsa bbq. Da qui l’appellativo di “wet” (umido).

Esiste un’altra versione di smoked ribs che ha origine nello stato del Tennessee, più precisamente nella città di Memphis, che si differenzia dalla preparazione del Kansas per il fatto che il rub viene cosparso ad inizio ed a fine cottura senza glassatura con salsa bbq (da qui l’appellativo di dry, secco).

Spero di avervi dato una infarinatura completa della “Holy Trinity” del bbq americano.

El Chipa

Salsa dip di melanzane in ember roasting

Avete mai provato a cucinare in ember roasting? In pratica posizionando l’alimento direttamente sulle braci. Ecco… Oggi lo faremo con le melanzane.

La procedura e la ricetta sono ampiamente e chiaramente spiegate nel corso Grill To Perfection 1 di BBQ4ALL ed è lì che io lo appresa e provata.

La cottura diretta sulle braci è forse il primo metodo di cottura utilizzato dall’uomo. Questa semplice tecnica ha la capacità di dare al cibo aromi non ottenibili con altri tipi di cottura. Nel nostro caso andremo ad adagiare le melanzane direttamente sulle braci che provocheranno una bruciatura esterna dell’alimento conferendoli il tipico gusto affumicato. Non sarà necessario girare l’alimento in cottura. Basta lasciarlo lì. Ci penserà il vapore acqueo prodotto dall’acqua contenuta nell’alimento a cuocere tutto. Per verificare il grado di cottura delle nostre melanzane basterà tastarle e se la polpa risulta morbida allora saranno pronte.

Vediamo cosa ci serve:

  • Olio EVO
  • Succo di limone
  • Formaggio Caprino
  • Melanzane
  • Mandorle affettate
  • Aglio in spicchi
  • Menta
  • Tortilla Chips

Preparate il dispositivo per una cottura diretta e dopo aver lavato le melanzane mettetele in cottura direttamente sulle braci. Mettete il coperchio al dispositivo e lasciate cuocere. Le melanzane cominceranno ad annerire da una parte mentre dall’altra si gonfieranno a causa del vapore acqueo. Saranno pronte quando, toccandole, la polpa risulterà morbida.

Con un cucchiaio raccogliete la polpa cercando di evitare le parti bruciate e mettetela in un mixer con l’aglio, il sale, il succo di limone, la menta e l’olio. Frullate fino ad ottenere un composto omogeneo.

Versate nel piatto da portata e condite con pezzetti di caprino e mandorle. Decorate il tutto con foglie di menta fresca e tortilla chips (che poi mangerete con la salsa!!).

 

 

 

 

N.B. N.b. La ricetta è tratta dalla dispensa del corso Grill To Perfection Level One di BBQ4ALL University a cui ho partecipato in veste di corsista.

 

El Chipa

 

Recensione Kit Zero Smoke di Rosle

Oggi andiamo a recensire il Kit Zero smoke di Rosle che garantisce l’assenza del classico fumo nero, e del relativo odore, in sede di accensione delle brichette.
Il kit è composto da:
  • Ciminiera di accensione grande, solida e stilosa.

 

  • Supporto per cartuccia di combustibile.

 

  • Nr 6 cartucce di combustibile. Rosle parla di una per ogni accensione, in realtà a me ne servono sempre due…
La procedura di accensione è semplice. Prendiamo una cartuccia di combustibile, la incastriamo nell’apposito supporto, rimuoviamo la protezione superiore, la accendiamo e la posizioniamo sotto alla ciminiera di accensione. Come potete vedere dal video effettivamente non sia produzione di fumo. Rosle ha risolto il problema di chi vuol grigliate con le bricchette ma non può o non vuole impestare il vicinato con il classico fumo nero e puzzolente. Per uno che come me abita in un condominio e griglia sul balcone è veramente la soluzione ottimale. Non fate i furbi però… l’assenza di fumo si ha solamente usando il combustibile e le bricchette Rosle..
Il kit l’ho acquistato su www.agribrianza.it (euro 44,90) perché non riuscivo a trovarle su altri siti di commercio on line. Praticamente introvabili negli store fisici. Un sacco da 3kg di bricchette ha un prezzo di euro 7,90.
El Chipa

La reazione di Maillard: cosa è, perché serve e come si ottiene

Oggi parleremo di uno dei fenomeni principali ricercati non solo nel bbq ma in tutta la cucina: la reazione di Maillard.

Louis Camille Maillard è stato un chimico e medico francese che viene ricordato principalmente per la scoperta che prende il suo nome.

La reazione di Maillard è una reazione chimico-fisica scatenata dall’effetto del calore sul cibo. Maillard descrissi il fenomeno per la prima volta nel 1912.

Tralasciando noiose nozioni di chimica si può definire come “una serie complessa di fenomeni che avviene a seguito dell’interazione di zuccheri e proteine, durante la cottura”.

Cosa otteniamo con la reazione di Maillard? Otteniamo una crosta croccante molto aromatica e dal sapore caratteristico (la famosa “caramellizzazione degli zuccheri”).

Oggi analizzeremo la reazione nel campo della cottura in griglia ma i fattori che permettono tale reazione valgono per qualsiasi cottura ad alta temperatura in assenza di umidità (p.es una fetta di pane che diventa scura nel tostapane o la doratura delle patatine fritte).

Per la reazione di Maillard devono essere presenti i seguenti fattori:

  • Presenza di zuccheri cosiddetti “riducenti” e di proteine –> negli alimenti sono naturalmente presenti in misura variabile.
  • Alta temperatura –> per avere una reazione importante sono necessari almeno 160°. La reazione avviene anche a temperature più basse ma con minor velocità di realizzo.
  • Assenza di umidità o quasi totale assenza di umidità nella superficie dell’alimento –> asciughiamo il più possibile il nostro alimento prima di metterlo in griglia.

Per facilitare e velocizzare la reazione possiamo stendere un velo d’olio sulla superficie in modo da veicolare meglio il calore. L’olio, infatti, conduce il calore meglio dell’aria.

Dario Bressanini, nel suo libro “La scienza della carne”, suggerisce di aggiungere una piccola quantità di bicarbonato di sodio in modo da creare un ambiente alcalino (ph>7) che favorisce la reazione. Ovviamente non esagerate con la quantità altrimenti avrete dei sapori non proprio gradevoli.

Quindi, ricapitolando, per la reazione di Maillard serve alta temperatura, assenza di umidità e zuccheri “riducenti”. Semplice, no??

 

 

 

 

El Chipa

Beer Can Chicken

Oggi parliamo di una delle ricette più famose del bbq: il beer can chicken (pollo intero cucinato su lattina di birra).

Cosa vogliamo ottenere dalla cottura del nostro pollo? Pelle croccante e polpa succosa e saporita.

Come le otterremo? La polpa succosa la otterremo mantenendo una temperatura di cottura di circa 130° (mi raccomando cottura indiretta!!) e nel frattempo otterremo anche la disidratazione della pelle. Successivamente, durante la cottura, spennellando di olio EVO o burro fuso la pelle la renderemo anche croccante.

E la lattina di birra?? Ebbene… la lattina, svuotata per metà, servirà da supporto per la cottura del pollo che, quindi, vi sarà “seduto” sopra. Il tutto andrà posizionato sopra ad una leccarda in modo da poter successivamente recuperare i succhi di cottura da utilizzare per creare una stuzzicante salsina di accompagnamento.

Via… basta chiacchierare… partiamo… visto che si impara meglio facendo e non parlando!

Cosa ci serve:

  • 1 pollo intero
  • 1 lattina di birra
  • Mix di spezie: 1 cucchiaio di sale, 1 cucchiaio di pepe, 1 cucchiaio di aglio in polvere, 1 cucchiaio di rosmarino in polvere, 1 cucchiaio di origano in polvere
  • Olio EVO
  • Chips/Chunks di melo

Spennelliamo la superficie del pollo con l’olio e cospargiamo di spezie. Io cerco sempre di alzare la pelle del petto (senza romperla!) e cospargere anche la carne sottostante.

Prepariamo il dispositivo per una cottura indiretta a 130° ed, una volta pronto, aggiungiamo il legno da affumicatura direttamente sulle braci (come sempre non esageriamo col fumo!!)

Posizioniamo il pollo sul supporto e mettiamo in cottura sopra ad una leccarda.

Cucinare a coperchio chiuso e spennellare di tanto in tanto la pelle con dell’olio EVO o del burro fuso.

Il pollo sarà cotto a 75° misurati alla coscia (nel punto più ciccioso, stando attenti a non toccare l’osso con la sonda).

Ed ora godetevi il famoso beer can chicken!!!!


 

 

N.B. N.b. La ricetta è tratta dalla dispensa del corso Grill To Perfection Level Three di BBQ4ALL University a cui ho partecipato in veste di corsista.

 

El Chipa

Diventare Grill Master La Via Italiana Al Barbecue

 

 

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Diventare Grill Master di Gianfranco Lo Cascio (Comunica Edizioni, 2015, 304 pagine) è stato il primo libro sul bbq che ho comprato forte dei contenuti che avevo avuto modo di vedere sul gruppo facebook BBQ4ALL. Originariamente stampato in 7mila copie, adesso risulta praticamente introvabile.

Il libro è un vero e proprio manuale per imparare a grigliare, non una mera raccolta di ricette (per altro ben presenti) Non è solo un libro di ricette ma un vero e proprio manuale per imparare a grigliare.

Gianfranco ci racconta i suoi anni di esperienza nel mondo del barbecue con una scrittura chiara e semplice adatta ai neofiti ma anche ai grillers più navigati. Le varie tipologie di ingredienti sono trattati singolarmente e le splendide foto che arricchiscono gli argomenti sono del fotografo di Giorgio Violino.

Il libro ci fornisce le basi da cui partire, le regole da seguire e gli errori da non commettere, il tutto condito dai suoi segreti da esperto.

Come se tutto questo non bastasse c’è anche una selezione di oltre 80 ricette che spaziano dall’antipasto al dolce  passando da salse, marinature, pane e lievitati perché secondo Gianfranco “se lo puoi cuocere lo puoi grigliare!”

Finito qua? No di certo. Il libro contiene anche un glossario in grado di spiegare i termini tecnici utilizzati nel mondo del bbq.

Alcune delle ricette le ho già provate per la prima volta con risultati buoni e alcune di queste sono già pubblicate in altri articoli. Da qui si evince la validità del testo e della chiarezza con la quale è scritto. Ancora, però, non ho avuto il coraggio di avventurarmi nella cottura dei primi, dei dolci e dei lievitati, ma penso di farlo entro breve.

La comodità sta anche nel fatto che le ricette sono suddivise per tipologia di portata e quindi il lettore può selezionare cosa leggere.

Io ve lo consiglio… poi fate come vi pare!!!

Vi metto in evidenza anche una breve intervista di Paolo Massobrio autore de IlGolosario a Gianfranco Lo Cascio per la presentazione del libro.

El Chipa