Meater+ é l’evoluzione del primo termometro a sonda senza fili.
Ho già recensito il prodotto in precedenza (link) e devo dire che mi sono trovato molto bene nel suo utilizzo.
Vi carico il video di presentazione che ho preparato per la prima recensione.
Tra i punti di forza ho evidenziato:
– Semplicità di utilizzo, livello tecnologico elevato e ottimi risultati di cottura
– Possibilità di utilizzo anche in dispositivi di cottura dove la presenza dei fili potrebbe essere un reale problema (per esempio nei girarrosti)
– App intuitiva e di facile utilizzo
– Gestione della fase di risposto (rest) post- cottura per un risultato di cottura molto preciso
– Batteria ricaricabile capiente
Tra le aree di miglioramento ho segnalato:
– Traduzione multi-lingue dell’app
– Portata un po’ scarsa in caso di utilizzo con kettle e smoker
Apption Labs, partendo dall’ottimo lavoro fatto con MEATER, ha sviluppato il MEATER+. In pratica si tratta di una evoluzione del precedente dispositivo che ha reso possibile l’incremento della potenza del segnale. In questo modo il termometro è in grado di comunicare con lo smartphone fino a 50metri di distanza in campo aperto.
MEATER+ si connette via bluetooth alla propria custodia in legno che a sua volta ripete il segnale connettendosi allo smartphone. Per il funzionamento corretto della ripetizione del segnale la custodia deve essere posta a massimo 3 metri di distanza.
Quindi, ricapitolando, lo smartphone si associa al MEATER+ tramite la custodia.
In questo modo uno dei limiti segnalati nelle varie recensioni viene definitivamente superato con questo nuovo prodotto.
Ho fatto due test comparativi tra MEATER e MEATER+: uno indoor ed uno outdoor.
Vediamo come si è comportato il nuovo termometro.
Indoor
Svolgimento: ho messo le due sonde nel forno in cucina, la custodia di MEATER+ accanto al forno e ho fatto il collegamento alla app via bluetooth.
Risultato: MEATER ha interrotto il collegamento dopo 8 metri mentre MEATER+ continuava a trasmettere anche a 18 metri di distanza.
Se avessi usato un barbecue MEATER si sarebbe fermato a 3 metri mentre MEATER+ avrebbe mantenuto la distanza abituale.
In pratica con il nuovo termometro posso spostare tranquillamente il cellulare in tutto l’appartamento mentre con MEATER sono costretto a lasciarlo in salotto (contiguo alla cucina).
Il risultato è veramente buono anche considerando le due pareti che il segnale ha oltrepassato nel test.
Outdoor
Svolgimento: ho messo le due sonde in un fornino in garage, la custodia di MEATER+ accanto al fornino e ho fatto il collegamento della app via bluetooth.
Risultato: MEATER ha avuto una portata di 10mt mentre MEATER+ è arrivato a 40mt.
Anche in outdoor si conferma la superiorità della tecnologia del termometro evoluto che, però, non è arrivato ai nominali 50mt a causa della porta del garage chiusa e di una siepe poste fra lo smartphone e la sonda.
Per quanto riguarda l’altezza sono riuscito a collegare MEATER+ ad un piano di differenza (terrazza di casa, piano terra) mentre con MEATER questa operazione è stata impossibile.
Apption Labs è riuscita ad eliminare il più grande difetto di MEATER ovvero la potenza del segnale. A questo punto MEATER+ rappresenta il nuovo benchmark per i produttori che dovessero entrare nel mercato dei termometri realmente senza fili.
In più l’app è attualmente disponibile anche in Italiano e altre lingue sono in sviluppo.
Per quanto mi riguarda il nuovo termometro non ha più difetti.
Trovate Meater+ ad un prezzo di euro 119 a questo link:
Oggi vi parlo di una salsa con spiccati aromi asiatici perfetta da abbinare a carni come Kobe e Wagyu ma anche a qualsiasi tipo di carne che abbia un giusto livello di marezzatura (grasso inframuscolare).
Fate ammorbidire cipolla e scalogno nell’olio caldo.
Aggiungete il mirin e proseguire la cottura per qualche minuto in modo da far insaporire bene il composto.
Unite anche la salsa di soia e fate ritirare un po’ la salsa in modo da renderla un po’ più densa.
Togliete dal fuoco ed aggiungete il succo di limone, il peperoncino o paprika piccante e il sale.
Verificate il gusto della salsa. Deve essere prevalentemente sapida ma si deve percepire anche l’acidità del limone, la piccantezza del peperoncino o della paprika e il retrogusto dolce del mirin.
Prendete la salsa calda, mettetela in una ciotolina e inzuppateci ogni singolo pezzetto di carne.
Il gusto sapido bilancerà la dolcezza del grasso della carne mentre il resto esalterà il sapore manzoso della carne e della crosticina.
Provatela e non ve ne pentirete…
La calura estiva sta per cessare ma rimane lo stesso il problema di conservare al meglio le nostre cibarie o di tenerle al fresco anche per un semplice trasporto.
Per poter sfruttare al meglio le funzioni dei frigoriferi portatili e delle borse termiche è sempre opportuno utilizzare quelle specifiche mattonelle che si trovano in commercio e che si ripongono, una volta congelate, assieme alla vivande da tenere in fresco.
Sono chiamate siberini, polaretti o piastre eutettiche e vengono preriempite con un’apposita miscela di glicole propilenico, a volte liquida, a volte in forma di gel, che ha la particolare caratteristica di congelare a temperature inferiori agli 0ーC e di mantenersi a temperatura costante finchè non si è del tutto scongelata.
Ho chiesto a Dario Marchi, appassionato di chimica e di autoproduzioni di svelarci una ricetta casalinga per produrre i propri siberini.
“Una miscela con caratteristiche molto simili a quella che utilizzano i siberini commerciali non è una cosa tanto difficile da autoprodursi: a posto del glicole propilenico, nel fai da te, possiamo utilizzare l’alcool etilico denaturato (quello rosa) e riciclare allo scopo una bottiglia, in plastica resistente, che conterrà la miscela.
Ecco qui l’occorrente per ottenere 1 kg di miscela refrigerante che congelerà a una temperatura di circa -5ーC:
– 200 gr di alcool etilico rosa
– 800 gr di acqua del rubinetto
Il procedimento è ovvio: si mischia l’alcool con l’acqua e si imbottiglia.
E’ raccomandabile lasciare sempre, nel flacone o nella bottiglia che utilizzeremo, un po’ di aria per evitare la rottura del flacone col congelamento e incollare il tappo con del silicone.
Personalmente, ho preferito gelificare la miscela aggiungendoci mezzo cucchiaino da caffè di gomma xanthana e frullando il tutto. Se volete, potete reperire la gomma xanthana online o in negozi che vendono prodotti per ciliaci.
Abbiamo speso molto poco e potremmo così produrre tutti i siberini che ci servono!
Non male, vero?”
Correva l’anno 2017, precisamente il mese di marzo, quando proposi un sondaggio sulle abitudini degli utenti del gruppo BQ4ALL Community (link).
All’epoca eravamo 7500 iscritti e risposero in 139 (ben l’1,84%).
Dopo più di un anno ho riproposto lo stesso sondaggio in modo da verificare se e come si sono modificate le abitudini.
Il gruppo ad oggi conta circa 36.500 membri. La divulgazione di tecniche e conoscenza è diventata giornaliera e gli utenti iscritti aumentano in maniera costante.
Al sondaggio hanno risposto in 2.003 (pari al 5,49%). In pratica una persona ogni 18 circa. Un risultato ben migliore della precedente edizione.
Rapportandolo alla popolazione italiana è come se circa 3,3milioni di persone avessero deciso di impiegare un minuto del loro tempo a rispondere alle richieste.
Rispetto al 2017 prevalgono sempre gli utenti possessori di un singolo dispositivo (53,3%) ma questa volta sono la maggioranza. L’ampliamento della quantità e qualità della divulgazione di conoscenze e l’effetto passaparola hanno avuto come esito l’entrata nel gruppo anche di utenti che fino a qualche momento prima intendevano la grigliata come il buttare la ciccia sulla griglia. Normalmente questo tipo di utenti ha a disposizione un solo dispositivo e molto spesso una griglia tradizionale (o con il coperchio utilizzato come protezione alle griglie piuttosto che come strumento).
Questi utenti hanno iniziato il loro percorso di crescita personale e quindi “presto” sentiranno la necessità di cambiare dispositivo o di ampliare il proprio parco macchine.
Per quanto riguarda il combustibile il gas ha recuperato terreno sul carbone che, comunque, resta il preferito. In leggero aumento gli utilizzatori di dispositivi elettrici.
Rispetto al 2017 il comparto online ha perso terreno rispetto ai negozi tradizionali (è sceso dal 54,7% al 36,3%). I negozi fisici sono diventati il principale canale di vendita (Fai da te 23,8% e specializzato 30,9%).
Molto spesso i rivenditori inseriscono delle promozioni sulla vendita che, anche se si distaccano talvolta da quelle presenti online, riescono comunque ad avere risultato grazie alla professionalità dei venditori ed agli show cooking che fanno toccare con mano agli acquirenti le possibilità dei vari dispositivi. Per poche decine di euro di differenza gli acquirenti preferiscono il negozio fisico anche per eventuali utilizzi della garanzia.
Presenti anche dei costruttori di dispositivi (4,90%) e mercato dell’usato in crescita (3,60%).
La spesa più frequente per il dispositivo si conferma fra i 101 e i 400 euro (44%) e si conferma anche il fatto che la maggioranza degli intervistati si colloca nelle fasce di prezzo alte. Questo dato è influenzato sia dal fatto che la qualità si paga sia perché all’aumentare dei dispositivi a gas inevitabilmente aumenta il prezzo di acquisto medio (i dispositivi a gas di qualità sono più costosi rispetto ai “cugini” a carbone).
Nonostante ciò è in aumento anche la fascia di utenti che preferisce un dispositivo economico soprattutto per iniziare il percorso di crescita (dal 6,3% si passa al 8,4%).
Quanto si griglia mediamente in un anno?
La maggioranza degli utenti non griglia nemmeno una volta a settimana (75,10%).
Il comparto bbq risente, da sempre, della stagionalità e non tutti gli utenti sono attrezzati per una grigliata con temperature fredde o ancor peggio sotto alle intemperie (inoltre il brutto tempo non invoglia proprio alla grigliata).
C’è sempre qualche utente eroico che riesce a fare oltre 80 grigliate all’anno (10,8%) ma c’è anche chi, per mancanza di tempo oppure perché si è avvicinato da poco a questo mondo, che griglia meno di 10 volte all’anno (10,8).
Ma cosa si griglia?
Il 98,6% degli intervistati sceglie la carne per le proprie grigliate (nel 2017 era l’89,2%). C’è chi segue una stagionalità certa (carne/inverno e pesce/estate) e chi si sta avvicinando al mondo della pizza e panificazione (cereali).
Il maiale si conferma il re della griglia: nel 2017 veniva scelto dal 51,1 degli intervistati e adesso dal 51,4%. Il pollo/tacchino perde terreno (dal 7% circa al 4% circa) in favore del manzo (dal 41,7% al 43,5%).
La tradizione italiana è quella della grigliata di carne e questo risultato si vede anche sui post pubblicati sul gruppo. Gli argomenti trattati sono principalmente i tipi di carne e le loro preparazioni.
Recentemente, con l’attivazione della class mail (link), anche il pesce e le verdure hanno iniziato a trovare il loro spazio sulla griglia con consigli pratici per arrivare ad un risultato perfetto.
Anche nel 2018 l’uomo è il re della griglia (98% degli intervistati). Qualche utente precisa che “il grilling non ha genere”, qualcuno ammette “chi lo sa fare meglio” mentre alcuni rispondono semplicemente “IO”.
Si incrementa il numero di uomini che puliscono il dispositivo (93%) ma qualcuno continua ad “approfittarsi” di una donna per la pulizia. C’è anche un elevato numero di risposte del tipo: “non si pulisce” o “ad oggi mai pulito” a riprova del fatto che spesso per l’ordinaria pulizia può bastare del fuoco con una spazzola di ferro.
Qual è il luogo preferito per le nostre grigliate? Il giardino. Il 69% degli intervistati ha indicato questo luogo come quello di massimo utilizzo.
In effetti cosa c’è di meglio di una bella grigliata all’aria aperta? Oltre al giardino ci sono state anche altre risposte che confermano questo fatto: parco, area comune, campeggio, campo, spiaggia, etc.
In aumento la percentuale dei grigliatori da terrazzo (dal 20,1% al 27,8%): l’utilizzo del gas e l’avvento di tecnologie in grado di minimizzare il fumo in accensione del carbone stanno rendendo sempre più facile la grigliata anche a chi non possiede un giardino. Ciminiere elettriche, accenditori elettrici, bbq con produzione di fumo ridotta sono tutti accessori il cui mercato è in espansione.
Ma quando si griglia?
Il 78% degli intervistati preferisce il week end: in questo modo c’è più tempo da investire per la grigliata e c’è più possibilità di incontrarsi con amici e parenti. La domenica viene preferita rispetto al sabato.
Non manca chi griglia “sempre”, “quando capita”, “qualsiasi giorno”, “ogni giorno è buono”, “quando mi sale la scimmia”. Diciamo che un buon 10% non si fa problemi nel grigliare anche infrasettimanalmente.
Al momento ho a disposizione un solo dispositivo che va a carbone e che ho comprato in un negozio Fai Da Te e che ho pagato intorno ai 100€ (Weber Smokey Joe).
Mediamente griglio una volta a settimana (quindi dalle 41 alle 60 annuali), in prevalenza carne di manzo.
Griglio io e pulisco io (se voglio continuare a grigliare…) e lo faccio esclusivamente in terrazzo nei fine settimana.
IL BOBQ è situato nella darsena di Viareggio. E’ un locale di recente apertura e propone buns e piatti bbq.
Sul sito ufficiale (link) il locale viene proposto come hamburgeria e birreria gourmet.
Il ristorante è sito in Viareggio – Via Coppino 281, direttamente nella darsena. La location permette un buon afflusso di clientela ma sconta anche una agguerrita concorrenza. Gli altri esercizi commerciali, però, non trattano gli stessi piatti del BOBQ ma sono specializzati in cucina tradizionale e di pesce. Nelle immediate vicinanze del ristorante è presente un parcheggio gratuito che potrebbe invogliare gli avventori.
Entrando nel locale si ha subito l’impressione di essere in una birreria/hamburgeria infatti ci si trova davanti un lungo bancone di legno, molto bello, dove vengono spillate le birre. Sopra di esso è esposto il menù, ben leggibile, scritto su lavagne.
Superato un arco si entra nella sala vera e propria che conta una trentina di coperti. I tavoli sono in legno (come da tradizione) e le sedie in metallo.
L’unica nota negativa è la colorazione delle pareti. Troppo chiare e moderne per il tipo di locale e di cucina. Forse una colorazione più scura e con colori che ricordano il fuoco, il carbone e il legno si addirebbe meglio ai piatti proposti. Il rischio di avere un locale troppo scuro sarebbe in ogni caso limitato da alcuni lucernari già presenti sul soffitto.
Il menù proposto è coerente con la presentazione del locale anche se la scelta è un po’ limitata (sono presenti solamente 5 panini). A completamento dell’offerta ci sono alcuni piatti speciali fuori menù (in base alla disponibilità della materia prima). La carne viene affumicata con un affumicatore a pellet marca Traeger.
Panini
I cinque panini in lista coprono tutte le richieste della clientela: ce n’è 1 di manzo, 1 col pulled pork (maiale sfilacciato), 1 col pesce fritto, 1 col pollo ed 1 vegetariano. I bun sono artigianali e vengono prodotti da un panificio secondo la ricetta esclusiva del BOBQ.
Ogni piatto viene accompagnato dalle patate fritte. Queste vengono preparate con tre cotture: prima sono sbollentate, poi cotte a 140 gradi ed infine fritte al momento della richiesta del cliente. Il risultato è una patata estremamente croccante fuori ma morbida e cedevole all’interno.
Salse
É possibile richiedere 4 salsa da abbinare ai piatti:
Birre
La carta delle birre comprende esclusivamente birre artigianali alla spina. La scelta ricade su 6 etichette e vengono servite in bicchieri da 0,30. Sono disponibili anche altre birre in bottiglia esposte in un frigorifero.
Dolci
Al momento è presente solamente il gelato artigianale in due gusti.
Io ho provato l’hamburger speciale: patty di manzo condito con doppio cheddar, doppio bacon (salato, affumicato e stagionato direttamente in loco), jalapeno sottaceto, pomodoro, insalata e salsa bbq piccante di produzione propria.
L’hamburger si presenta gustoso alla vista e profumato. Il patty è cotto quasi alla perfezione (anche se un po’ più di crosticina superficiale non guasterebbe) e tutti gli ingredienti sembrano ben amalgamati.
Al morso risulta molto equilibrato e la carne molto succosa (grazie anche ad un 25% di grasso presente nel macinato).
Stante gli ingredienti mi sarei aspettato, però, un picco sapido e croccante dato dal bacon, un picco acido e piccante dato dagli jalapeno e la cremosità del cheddar fuso. Purtroppo questi aspetti non li ho riscontrati al morso.
Basterebbe sistemare questi tre piccoli difetti per trasformare l’hamburger da “veramente buono” in “uno dei migliori mai mangiati”.
Il panino è composto da bun artigianale, pulled pork (condito con salsa bbq piccante) e cetrioli sottaceto.
Alla vista si presenta ben condito e con una porzione abbondante di carne. I cetrioli andrebbero tagliati in pezzi più piccoli in modo da essere presenti in ogni morso.
Al morso la carne è succosa e cedevole ma il gusto complessivo è estremamente dolce . Tutte le componenti del panino sono dolci: il bun, il maiale, la salsa bbq; i sottaceti non riescono a bilanciarne il gusto. Spicca anche la presenza del finocchio nel rub e nella salsa che allontana la preparazione dalla tradizione USA.
Inoltre si sente la mancanza anche della parte croccante data dalla cole slaw (insalata di cavolo cappuccio marinato e condita con dressing agrodolci) che tradizionalmente è aggiunta nel panino.
Poiché la carne è ben cotta basterebbe condirla con una salsa bbq mixata con aceto di mele e inserire la coleslaw per far perdere al panino la predominanza dolce e con un risultato sicuramente più gustoso.
La porzione servita è mezza slab (5/6 ossa).
Alla vista spicca il colore rosso dato dalla salsa bbq di glassatura e dal bark sottostante. Il taglio utilizzato è a metà strada fra “St Louis” e “Spare ribs” (in pratica è circa la metà inferiore del st.louis con l’aggiunta del flap terminale).
La cottura è “fall off the bones”. La carne, molto succosa, si stacca bene dall’osso e il bark risulta croccante e saporito. Il contrasto fra le due consistenze rende il morso molto piacevole. Il gusto dell’affumicatura è persistente e si abbina alla perfezione con le spezie utilizzate nel rub e nella salsa bbq (che, come nel pork, sembrano comprenderne alcune non previste nella ricetta tradizionale).
Ne avrei mangiate ancora, ancora e ancora. Veramente gustose e ben fatte.
Il panino è composto da brisket condito dalla stessa salsa bbq usata per il Pulled Bob, cipolle caramellate e coleslaw.
Si presenta eccessivamente condito con la salsa e non proporzionato nelle quantità degli ingredienti (servirebbe più carne).
Come nel pulled Bob al morso il gusto predominante è stato il dolce che ha coperto completamente il sapore della carne. Negli USA è una delle preparazione che viene lasciata più al naturale possibile sia in termini di rub che di dressing abbinati. Il brisket deve sapere di manzo, SOLO di manzo.
Nonostante l’affumicatura ben eseguita la carne è risultata secca e senza traccia di scioglimento del collagene. La fetta intera era molto tenace e si riusciva a dividerla solamente tirando molto forte le due estremità. In questo caso la cottura doveva essere prolungata fino allo scioglimento del collagene che avrebbe reso la fetta decisamente più morbida. Anche la materia prima utilizzata mi lascia qualche perplessità: si tratta di un taglio comprendente solo il flat proveniente da “razza slava” con 7/8 giorni di frollatura.
Per una preparazione impegnativa come il brisket serve il taglio giusto: flat e point con una marezzatura adeguata (per prevenire la secchezza della carne) e con una frollatura “vera” (per concentrare il sapore).
Anche la cottura deve essere eseguita alla perfezione: bisogna arrivare ad un livello di scioglimento del collagene che renda la carne morbida e umida ma al contempo lasciarle una struttura tale da poter essere affettata senza sfaldarsi.
Non è un caso il brisket sia considerato una delle cotture più difficili del BBQ americano.
Appena entrati si viene accolti da un cameriere che ci accompagna al tavolo. Poco dopo consegna i menù ed elenca i piatti speciali con accurata spiegazione. Le bibite vengono portate immediatamente. Il tempo di attesa dei piatti è buono: in 15 minuti ho avuto il primo panino al tavolo.
I due camerieri in sala riescono a gestire bene la sala e sono molto attenti alle esigenze dei clienti. Il lavoro è facilitato dal basso numero di coperti da seguire.
Il rapporto qualità prezzo è buono: le materie prime sono di qualità e si sente. Ogni piatto, inoltre, è accompagnato da patatine fritte e salse e quindi complessivamente il prezzo pagato è giusto.
Le birre hanno un prezzo decisamente elevato anche se artigianali e particolari: 5€ per una spina da 0,30.
Nonostante alcuni piatti siano da rivedere (per i quali ho espresso un giudizio negativo), il BOBQ ha del grande potenziale: la base di partenza di alcune preparazioni è già buona mentre le sistemazioni necessarie per le altre sono veramente facili da apportare. Tutto questo anche considerando la recente apertura.
Da rivedere, infine, il brisket sandwich.
Oggi vi parlo di Meater, un accessorio che potrebbe diventare indispensabile nelle mani di un griller.
Si tratta del primo termometro a sonda senza fili dotato di batteria interna che vi permetterà di controllare la cottura del vostro alimento senza creare fastidiosi grovigli.
Guardate il video di presentazione che ho preparato per voi e poi proseguite con la lettura della recensione.
Meater è brevettato e prodotto da Apption Labs, una start-up tecnologica dedicata allo sviluppo di prodotti intelligenti controllabili da dispositivi mobili. La società è stata fondata nel 2015 da 3 soci con alle spalle più di 30 anni di esperienza in ingegneria software e hardware. La mission di Apption Labs è quella di presidiare lo spazio di mercato creato dall'”Internet delle cose”.
Il termometro è commercializzato in due versioni:
Da qui in poi la versione trattata sarà la “singola”.
Il produttore mette in evidenza sul sito le seguenti caratteristiche:
Sonda
Base carica batterie
Meater è gestito tramite una applicazione disponibile sia su piattaforma IOS che Android. L’app è disponibile solamente in lingua inglese ma è, comunque, di facile ed intuitivo utilizzo.
L’applicazione permette di impostare la temperatura del cuore target, elabora grafici di andamento della cottura, inoltra notifiche di avviso e stima il tempo di cottura rimanente. Questo dato appare nel pannello di controllo dell’app dopo qualche decina di minuti di cottura e si aggiorna in tempo reale in base alle variazioni delle temperature.
Potete scegliere alcune temperature di cottura al cuore predefinite oppure personalizzare la “vostra” cottura ed in più è possibile aggiungere altri Alert oltre ai predefiniti. Questa funzione è molto utile in quanto si possono inserire notifiche in caso di superamento di un determinato valore di temperatura di cottura oppure in caso di discesa della stessa sotto un determinato valore anche in contemporanea.
Per farlo è sufficiente seguire questi step:
1) Selezionare l’icona della campana nella parte inferiore del pannello di controllo (sotto la scritta “custom cook”).
2) Selezionare il “+” nell’angolo destro in alto.
3) Selezionare ed aggiungere gli alerts desiderati (nel nostro caso Ambient Temperature).
Il funzionamento è semplice:
1. Si lancia l’app dal nostro dispositivo e si sgancia la sonda dal caricabatterie (provocando l’accensione della stessa). Immediatamente si avrà l’abbinamento bluetooth per le successive impostazioni.
2. Si inserisce la sonda nell’alimento verificando il corretto posizionamento al cuore dell’alimento.
3. Si imposta la cottura nell’app.
4. L’app ti invierà una notifica quando l’alimento potrà essere tolto dal dispositivo di cottura e farà iniziare la fase di riposo (di fondamentale importanza) prima del servizio.
5. L’app ti avviserà quando servire l’alimento e goderti il pasto.
Punti di forza:
Aree di miglioramento:
Meater rappresenta una importante innovazione tecnologica. La comodità di non avere fili è veramente impagabile. Necessita però di qualche miglioria sul piano della portata del segnale per essere pienamente sfruttabile con le cotture bbq ma, nonostante ciò, sono veramente soddisfatto del prodotto. Per ovviare alla scarsa potenza del segnale potete pre-ordinare il meater block che funziona da permette la connessione wi-fi (oppure utilizzate un altro smartphone come ripetitore wi-fi).
Meater è disponibile in versione “singola” su Amazon (link) ad un prezzo di €99,50.
Il termometro ha un ottimo rapporto qualità/prezzo viste le funzioni disponibili e le caratteristiche tecniche.
Oggi vi presento un accessorio molto utile: si tratta di un accenditore per il carbone che vi permetterà di accendere in maniera sicura, veloce e senza produzione di fumo il vostro barbecue.
Looftlighter è prodotto dalla Looft Industries, azienda svedese che lo ha brevettato nel 2006. Suli sito internet potrete vedere la storia della ideazione, progettazione e produzione dell’accenditore (link).
Il Looftlighter produce un flusso di aria estremamente calda che permette l’accensione del carbone. La temperatura raggiunta è di circa 600°C (1100°F).
Fase 1
Create un mucchietto di carbone e appoggiate il Looftlighter su di esso.
Fase 2
Azionate il Looftlighter e appena vedete delle scintille o del fumo o una accenno di fiamma allontanatelo di circa 10 cm dalla fonte di calore.
Fase 3
Continuate ad indirizzare il flusso d’aria sul punto acceso e dopo circa 60 secondi di utilizzo il carbone sarà pronto per l’utilizzo.
Considerate che questa procedura vi permetterà, però, di accendere solamente una piccola quantità di carbone utile per far partire un minion method od uno snake (il resto del carbone si accenderà progressivamente per contatto con quello acceso). Se necessitate di una maggiore quantità di carbone dovrete ripetere la procedura in un’altra zona del mucchietto o proseguire con l’emissione del flusso d’aria verso il punto precedentemente acceso.
Ho fatto il test di funzionamento su 3 differenti tipologie di combustibile: carbone di legna argentino, bricchette Rosle (accreditate dal produttore per l’emissione di zero fumo in accensione) e bricchette Weber (le più vendute).
Carbone
Nel test con il carbone il looftlighter ha mantenuto la promessa di una veloce accensione con zero emissione di fumo. Nell’utilizzo si sono però generate molte scintille e questo è da tenere in considerazione quando si decide il luogo dove accendere il combustibile.
Accensione del carbone avvenuta nei tempi previsti.
Bricchette Rosle
In questo caso il tempo di accensione è stato maggiore rispetto a quanto registrato con il carbone. Questo è stato infatti influenzato dalla particolare struttura della bricchetta (carbone compresso). In ogni caso l’accensione è avvenuta velocemente e con zero emissione di fumo.
Bricchette Weber
Le bricchette Weber sono quelle che hanno impiegato più tempo ad accendersi sicuramente per la dimensione. In ogni caso si parla di qualche decina di secondi in più. Assenza di fumo prodotto ma presenza di qualche scintilla.
Il Looftlighter è disponibile sullo shop del produttore (link).
Il Looftlighter ha mantenuto le promesse: accensione velocissima del carbone, zero fumo e zero necessità di liquidi infiammabili od altre tipologie di accenditori. Accendendo il carbone, però, si producono molte scintille cosa che non avviene o avviene in minor misura accendendo le bricchette.
Looftlighter è l’accessorio perfetto per quando si deve accendere piccole quantità di combustibile: per esempio per far partire uno snake o un minion method oppure per rabboccare in emergenza durante la cottura. In 60 secondi avrete il combustibile pronto per essere utilizzato.
Per accendere grosse quantità di carbone è ovviamente necessario più tempo e forse Looftlighter non è l’accenditore più efficiente.
Se avete problemi di emissione di fumo e non dovete accendere troppo carbone contemporaneamente allora Looftlighter è l’accessorio che fa per voi.
1 minuto e siete pronti: meglio di così…
Dimenticavo!!! Nell’impugnatura c’è un comodo apribottiglie… cosi potrete stappare la vostra birra mentre inizierete a grigliare!
Instagrill è la risposta di Classe Italy all’esigenza del mercato di avere un barbecue portatile, compatto e soprattutto con limitata produzione di fumo.
Questa caratteristica è resa possibile dalla particolare struttura del dispositivo: i grassi che colano in cottura non hanno la possibilità di entrare in contatto con il carbone acceso e questo evita la produzione di fumo e delle classiche fiammate che si formano nelle griglie tradizionali.
Il combustibile è inserito all’interno di un cilindro forato mentre l’ingresso dell’aria necessaria per alimentarlo è assicurata da una ventola elettrica a velocità regolabile a batteria (di tipo AA ma con possibilità di collegare una batteria esterna).
Classe Italy è un distributore italiano con sede in Empoli (FI) specializzato nella progettazione e successivo commercio di articoli da cucina di design. Con Instagrill ha fatto il suo primo passo per entrare nel mondo del bbq e del grilling ed ha inserito delle caratteristiche veramente interessanti.
Sistema SMOKELESS: bassa emissione di fumo
Facilità e velocità di utilizzo: il grill è pronto in circa 4 minuti grazie alla ventilazione forzata
Intensità del calore regolabile grazie alla velocità di rotazione della ventola variabile
Basso consumo di combustibile: si può grigliare dai 50 ai 100 minuti con soli 200/250gr di carbone
Funzionamento a batteria (4xAA) oppure con power bank esterne da utilizzare con il cavo in dotazione
Sistema di dispersione del calore a doppia camera: l’involucro esterno non scotta mai
Facilità di pulizia: tutti i componenti, escluso il corpo esterno, sono lavabili in lavastoviglie.
Materiali: corpo esterno in acciaio verniciato a polvere, componenti interni in acciaio inox, vano motore in plastica.
Diametro griglia: 32cm
Il dispositivo è pronto per la cottura in 6 semplici passi:
1.Inserire 4 batterie stilo nella ventola e metterla nell’alloggio riservato nella base
2.Mettere l’accenditore nella piastra e accenderlo
3.Mettere il box del combustibile sopra la piastra dell’accenditore
4.Riempire il box con il combustibile
5.Mettere la griglia sopra al box
6.Accendere la ventola ed aspettare il riscaldamento della piastra (la velocità da impostare varia in base alla tipologia di accenditore.
La temperatura di cottura viene poi regolata con la manopola della ventola elettrica.
Gli eventuali rabbocchi sono semplicissimi da effettuare: basta rimuovere la griglia, inserire il carbone necessario e rimettere la griglia. E’ consigliato, poi, impostare la ventola alla massima velocità per permettere una rapida accensione del carbone rabboccato.
La confezione contiene:
1.Manuale di istruzioni multilingue (Italiano/Inglese)
2.Griglia in acciaio inox
3.Supporto carboni e piastra per accenditori
4.Corpo BBQ con raccogli grassi interamente lavabile in lavastoviglie
5.Ventola elettrica con vano batterie e ingresso cavo Power Bank
6. Cavo Power Bank
7 .Borsa per trasporto
N.B. Il liquido accenditore, il carbone e la Power Bank non sono compresi nella confezione.
l dispositivo è leggero e facilmente trasportabile. I materiali sono di ottima qualità. La superficie leggermente ruvida dell’involucro esterno è veramente piacevole al tatto.
A differenza dell’Aicok che ho provato in precedenza Instagrill ha il raccoglitore dei grassi rimovibile. Questo permette una ancor maggiore facilità di pulizia. Il raccoglitore è lavabile in lavastoviglie (in caso di sporco incrostato è consigliabile pulirlo in precedenza con una spugnetta e del detersivo per piatti.
La borsa per il trasporto è ben fatta e molto resistente. Oltre allo stoccaggio può essere tranquillamente utilizzata per il trasporto.
La griglia in acciaio ha una parte centrale piena, in corrispondenza con il coperchio del supporto carboni, che è possibile utilizzare in caso di necessità di searing violento e veloce (per esempio per cauterizzare velocemente la superficie di un hamburger e poi proseguire con la cottura sulla griglia tradizionale).
Il dispositivo è sicuramente qualitativamente superiore all’Aicok.
Per il test di funzionamento ho seguito scrupolosamente le istruzioni del produttore. Ho utilizzato il loro accenditore liquido e il loro carbone.
Prima della cottura della carne mi sono dedicato a zucchini e peperoni e successivamente sono passato a due degli alimenti che più producono fumo in cottura: il maiale e il pollo con pelle.
Ho utilizzato una bistecca di coppa molto grassa, una salsiccia e tre fusi di pollo.
L’ultima volta ho fatto una grigliata del genere sul barbecue tradizionale ho generato una bella coltre di fumo (oltre al disagio di dover combattere con delle belle fiammate e con i vicini imbufaliti).
L’accensione del dispositivo è molto semplice: si mette il liquido accenditore sulla piastra, si accende, gli sovrapponiamo il supporto carbone riempito di carbone. A questo punto non ci resta che disporre la griglia sul dispositivo ed azionare la ventola ad ¼ di potenza (se avessimo utilizzato il gel o la diavolina in blocchi l’avremmo impostata a ¾). Dopo circa 1 minuto bisogna portare la ventola alla massima potenza fino al raggiungimento dell’accensione di almeno il 50% del carbone presente nel supporto. Successivamente potremo regolare la velocità della ventola, e quindi della temperatura di cottura, a piacimento.
Il fumo prodotto in accensione è praticamente inesistente. Guardate il video qua sotto.
Dopo circa 5 minuti il fumo di accensione scompare definitivamente.
Per avere l’accensione completa del dispositivo e portare la griglia a temperatura sono necessari circa 5/7 minuti. La griglia si scalda mentre il combustibile si accende e quindi questo rappresenta un bel risparmio di tempo.
Verdure
Ovviamente in questo caso l’assenza di fumo era una certezza. In ogni caso le verdure sono venute veramente gustose. Ho dovuto rigirarle spesso per evitare che la parte più vicina al supporto carboni si bruciasse ma comunque movimenti facilmente gestibili.
Fusi di pollo
I fusi di pollo messi in cottura sulla griglia non hanno generato fumo. Ne hanno generato pochissimo solamente quando li ho piazzati sulla parte centrale della griglia per abbrustolire la pelle (quantità assimilabile a quella di una bistecchiera elettrica).
Bistecca di maiale
Anche con il maiale il dispositivo ha mantenuto le promesse: assenza di fumo in cottura. In più con il maiale non si è reso necessario neanche il passaggio nel centro della griglia. Appena disposta la bistecca sulla griglia questa ha iniziato a sfrigolare e nonostante ciò non è stato emesso alcun fumo..
La ventola è rimasta sempre alla massima velocità.
Per la pulizia finale ho impiegato veramente poco tempo.
Ho lasciato raffreddare il dispositivo.
Ho lavato in acqua tiepida con del detergente la vaschetta raccogli grassi e la griglia in modo da eliminare i residui della cottura e poi ho messo il tutto in lavastoviglie. Veramente comodo e semplice.
nstagrill ha mantenuto le promesse di limitata produzione di fumo sia in accensione che in cottura. I risultati sono stati molto buoni con “sentore di griglia” ben percepibile sugli alimenti. Sicuramente al diminuire dei grassi presenti nell’alimento diminuirà anche la marginale produzione di fumo.
Instagrill è qualitativamente superiore a molti dispositivi presenti sul mercato soprattutto per la scelta dei materiali (in special modo dell’involucro esterno) e per le sue caratteristiche (non ultima la possibilità di collegare una Power Bank). Il dispositivo si è dimostrato anche economico nel consumo di carbone: ho grigliato per quasi due ore rabboccando solamente una volta il carbone e per una quantità pari a metà supporto (indicativamente 300/350gr di carbone).
Finalmente ho trovato il dispositivo perfetto per le grigliate veloci da fare sul balcone.
ll dispositivo è acquistabile direttamente sul sito del produttore a questo link in promozione a 125 euro invece di 159 (prezzo verificato alla data di pubblicazione della recensione)
Direi un rapporto qualità/prezzo decisamente buono.
Oggi recensirò il più economico regolatore automatico di temperatura di BBQ Guru: il PartyQ.
La versione è quella per dispositivo Weber ed è stato installato su un Weber Smokey Mountain 47.
Nell’articolo che ho scritto per il sito BBQ4ALL.it (link) ho spiegato il funzionamento dei regolatori automatici e ne ho elencato i migliori presenti sul mercato.
Si tratta di dispositivi che, tramite una sonda collegata ad una ventola elettrica, migliorano la stabilità della temperatura di cottura.
BBQ Guru (link) è stato uno dei primi produttori di regolatori automatici. L’azienda statunitense ha a listino tre regolatori automatici.
La stabilità della temperatura viene migliorata dalla ventola che soffia aria all’interno del braciere. Mano a mano che la temperatura si avvicina a quella da noi impostata la ventola inizia a funzionare ad intermittenza fino a spegnersi al raggiungimento del target.
Il PartyQ è il dispositivo più economico nel listino del produttore. Questa sua caratteristica lo rende perfetto per chi vuole la perfezione nelle proprie cotture ma non ha le disponibilità per acquistare i dispositivi più tecnologici.
Il kit è formato da una sonda per la camera di cottura a clip, da un regolatore con un display e due pulsanti per le impostazioni e da un adattatore da installare sul bbq. Sono disponibili adattatori per tutti i dispositivi e quindi non dovrebbe essere un problema reperire quello compatibile con il vostro.
Il sistema mostra la temperatura in tempo reale e il funzionamento della ventola è evidenziato da un led (verde in caso di accensione e rosso in caso di spegnimento).
Il regolatore funziona a pile e quindi può essere utilizzato praticamente ovunque (a patto di avere batterie cariche e funzionanti).
L’installazione del regolatore è molto semplice e le istruzioni contenute nella confezione sono molto chiare.
L’adattatore va montato su un foro di una delle vents-in inferiori del dispositivo.
Si prende la placca del deflettore e si posiziona all’interno del braciere con l’apertura rivolta verso il basso (in questo modo il “soffio” della ventola sarà indirizzato sotto alle braci).
Si inserisce la vite in dotazione nel deflettore, si fa passare in un foro della vent-in e si avvita l’adattatore in modo farlo ben aderire alla superficie esterna del braciere.
Con il nastro adesivo resistente alle alte temperature (in dotazione) si coprono gli altri due fori della vent-in.
Il regolatore andrà inserito nel foro dell’adattatore mentre quando non sarà utilizzato chiuderemo il tutto con il tappo di plastica in dotazione.
Tutte queste indicazioni vanno bene per gli Weber Smokey Mountain. Ogni dispositivo ha le sue istruzioni per il montaggio.
Ho testato il PartyQ in una giornata “difficile” per la stabilità della temperatura: variabilità di temperatura esterna e forte vento.
In assenza di utilizzo di regolatori avrei dovuto armeggiare spesso con le vents-in per assicurare una certa stabilità di temperatura: ogni folata di vento la fa aumentare e gli annuvolamenti la fanno diminuire.
Ho affumicato un Eye Round (magatello) di Black Angus della Creekstone Farms per 3 ore. Marezzatura e gusto inimitabili. Acquistato sul BBQ4ALL Megastore specializzato in tagli particolari e di pregio (link).
Temperatura impostata: 110°C
Ho verificato la temperatura in camera con un termometro multisonda bluetooth collegabile ad una app in grado di mostrare l’andamento nel tempo della temperatura rilevata (termometro Weinas – da me recensito – link)
Appena il regolatore ha raggiunto i 110°C (rilevati 107°C dal termometro) ho messo la carne in cottura.
La temperatura si è mantenuta stabile tra i 106°C e i 110°C. Ci sono stati due o tre picchi a 113-115°C per l’aumento di temperatura esterna per uscita del sole e per folate improvvise di vento. Picchi neutralizzati in autonomia dal regolatore in circa 5 minuti (temperatura massima mantenuta per 2 minuti).
Questi picchi non influenzeranno il risultato finale in quanto mantenuti per pochi minuti e comunque in una temperatura ancora di sicurezza per una cottura low&slow.
Nonostante gli imprevisti il regolatore è riuscito a mantenere la temperatura in un range di sicurezza ed ha salvato il risultato finale. Senza il suo ausilio avrei dovuto agire manualmente ottenendo probabilmente lo stesso risultato ma in tempi più lunghi e con più difficoltà. Questa è stata la riprova che i regolatori automatici forniscono maggior tranquillità in cotture complicate come i low&slow in overnight in quanto in grado di gestire anche gli imprevisti.
Il PartyQ diventerà il tuo compagno fidato nelle cotture low&slow. Ti darà sicurezza e tranquillità anche in caso di imprevisti (folate di vento, sbalzi di temperatura esterna, combustibile umido, etc.). Farà il lavoro che avresti fatto tu impiegando più tempo ed energie. Ti potrai, quindi, concentrare su altre variabili della cottura come affumicatura, seasoning e preparazione dell’alimento.
Ovviamente il dispositivo di cottura deve essere settato bene. Il minion method (link) deve essere efficiente e funzionante. Io sono partito con poche bricchette accese rispetto al necessario e quindi il regolatore ha faticato a mantenere la temperatura minima impostata.
Il mio consiglio è, quindi, quello di partire con più bricchette accese rispetto al necessario in modo da far gestire con più facilità al dispositivo la temperatura.
Ormai non potrò più fare a meno del PartyQ nelle cotture low&slow e testerò nuovamente il regolatore in condizioni climatiche migliori per verificare la massima stabilità espressa.
In che il sito europeo venga rimesso online potete richiedere informazioni direttamente alla mail
THAT! è un marchio del gruppo Gixia (primaria azienda di design asiatica) specializzato nella realizzazione di utensili da cucina. Il design di THAT! offre innovazione, funzionalità ed eco-sostenibilità oltre ad integrare tecnologie avanzate mantenendo, però, i prezzi competitivi.
Sul sito internet (link) sono presenti i vari prodotti offerti da THAT!
Oggi vi parlerò della tavoletta per scongelare ThawThat! II
La tavoletta è prodotta in alluminio anodizzato certificato per il contatto con alimenti. Le sue dimensioni sono assimilabili a quelle di un foglio A4 e quindi sufficiente per un utilizzo casalingo.
A differenza di altre tavolette presenti sul mercato, oltre ad utilizzare le proprietà di conduzione di calore del metallo, ThawThat! II ha al suo interno un liquido bio-degradabile che accelera ulteriormente lo scambio di calore con il vantaggio che il liquido interno non andrà mai sostituito o rabboccato.
Grazie a questa tecnologia la superficie a contatto con l’alimento non si scalda mai e quindi favorisce l’eliminazione della sola acqua in eccesso senza pre cottura come per esempio avviene in un forno a micro onde (anche utilizzando le specifiche funzioni di scongelamento).
Il liquido in eccesso viene raccolto in una vaschettina staccabile grazie alla inclinazione della superficie della tavoletta.
Il produttore ha condotto dei test per verificare la tempistica di scongelamento di alcuni alimenti.
I test sono stati eseguiti nel modo seguente:
I risultati sono i seguenti:
Il produttore comunica anche che si tratta di tempi indicativi in quanto possono variare in base al tipo di alimento, temperatura, umidità, contenuto di grassi, contenuto di acqua e dimensione del pezzo da scongelare.
Nei miei test ho cercato di ricreare l’utilizzo casalingo della tavoletta ovvero ho ipotizzato di posare l’alimento e non girarlo spesso. La comodità di questo accessorio deve essere quella di metterci il cibo e lasciarlo lì, senza la necessità di capovolgerlo ogni 5 minuti. Questo inciderà sicuramente sui tempi di scongelamento ma se la tempistica dovesse mantenersi ragionevole sarebbe un bel risultato. La temperatura della stanza era di 21°C.
Per il pesce ho utilizzato due branzini: uno da mettere sulla tavoletta (476gr) ed uno da lasciare su un piatto (416gr). Ho azionato un timer ed ho aspettato i risultati.
Il pesce sulla tavoletta ha impiegato 1 ora e 24 minuti per scongelarsi completamente. Nello stesso tempo quello sul piatto era ancora duro e solo leggermente scongelato in superficie.
Risultato
Il pesce è si è dimostrato un alimento ostico. La sua conformazione non omogenea non permette un completo contatto con la tavoletta e questo rende più lungo il tempo di scongelamento. In ogni caso un risultato che permette di averlo sempre pronto per la cottura.
Per il manzo ho utilizzato una bistecca ben marezzata di 553gr ed un hamburger con un buon 25% di grasso del peso di 130gr. La bistecca era pronta per la cottura dopo 1 ora e 32 minuti, l’hamburger dopo 50 minuti.
Risultato
La tipologia di carne scelta ha messo alla prova la tavoletta. Il produttore, infatti, informa che all’aumentare del grasso presente nell’alimento il tempo di scongelamento aumenta. Normalmente toglievo la carne dal congelatore mezza giornata prima della cottura. Con questo accessorio i tempi di attesa diminuiscono drasticamente e quindi anche se ti dimentichi di scongelare la bistecca per tempo oppure in caso di una cena improvvisa sarai sempre pronto a grigliare in tranquillità.
Nonostante la tavoletta sia adatta al lavaggio in lavastoviglie, io vi consiglio di lavarla a mano con un po’ di sapone non abrasivo. In 2 minuti di orologio sarà pronta. Ricordatevi di non utilizzare utensili appuntiti o taglienti al fine di non rovinare la superficie.
La tavoletta ThawThat! II è sicuramente un accessorio di design composto da un materiale tecnologicamente avanzato e con il plus di un liquido al suo interno per accelerare lo scambio di calore con l’alimento.
Il tempo di scongelamento rilevato ben si discosta da quanto testato dal produttore. Come attenuanti dobbiamo considerare la diversa temperatura di esercizio (21°C contro i 25°C) e il fatto che ho volutamente non capovolto gli alimenti per incrementare la comodità di utilizzo. Entrambi questi fattori hanno ritardato il processo di scongelamento.
Nonostante ciò i tempi rilevati sono ampiamente compatibili con un uso quotidiano. Avere una bella bistecca pronta per la cottura in un ora e mezzo è una vera comodità soprattutto in caso di cene “improvvisate”.
That! non vende direttamente il prodotto ma si avvale di rivenditori terzi. Su Amazon (link) è in vendita a 69,99€.
Soldi ben spesi considerati risultati e qualità del prodotto.
Esistono molte altre tavolette più economiche ma non mi fiderei di “leghe aerospaziali” o di altro genere.
Sicuramente la tavoletta entrerà a far parte dei miei accessori “mai più senza”.