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Siberini fai da te? E che ci vuole!

La calura estiva sta per cessare ma rimane lo stesso il problema di conservare al meglio le nostre cibarie o di tenerle al fresco anche per un semplice trasporto.

I siberini

Per poter sfruttare al meglio le funzioni dei frigoriferi portatili e delle borse termiche è sempre opportuno utilizzare quelle specifiche mattonelle che si trovano in commercio e che si ripongono, una volta congelate, assieme alla vivande da tenere in fresco.
Sono chiamate siberini, polaretti o piastre eutettiche e vengono preriempite con un’apposita miscela di glicole propilenico, a volte liquida, a volte in forma di gel, che ha la particolare caratteristica di congelare a temperature inferiori agli 0ーC e di mantenersi a temperatura costante finchè non si è del tutto scongelata.

Versione casalinga

Ho chiesto a Dario Marchi, appassionato di chimica e di autoproduzioni di svelarci una ricetta casalinga per produrre i propri siberini.

“Una miscela con caratteristiche molto simili a quella che utilizzano i siberini commerciali non è una cosa tanto difficile da autoprodursi: a posto del glicole propilenico, nel fai da te, possiamo utilizzare l’alcool etilico denaturato (quello rosa) e riciclare allo scopo una bottiglia, in plastica resistente, che conterrà la miscela.

La ricetta

Ecco qui l’occorrente per ottenere 1 kg di miscela refrigerante che congelerà a una temperatura di circa -5ーC:

– 200 gr di alcool etilico rosa
– 800 gr di acqua del rubinetto

Il procedimento è ovvio: si mischia l’alcool con l’acqua e si imbottiglia.

E’ raccomandabile lasciare sempre, nel flacone o nella bottiglia che utilizzeremo, un po’ di aria per evitare la rottura del flacone col congelamento e incollare il tappo con del silicone.

Personalmente, ho preferito gelificare la miscela aggiungendoci mezzo cucchiaino da caffè di gomma xanthana e frullando il tutto. Se volete, potete reperire la gomma xanthana online o in negozi che vendono prodotti per ciliaci.

Abbiamo speso molto poco e potremmo così produrre tutti i siberini che ci servono!

Non male, vero?”

Sondaggio sul mondo del BBQ – 2018

Correva l’anno 2017, precisamente il mese di marzo, quando proposi un sondaggio sulle abitudini degli utenti del gruppo BQ4ALL Community (link).

All’epoca eravamo 7500 iscritti e risposero in 139 (ben l’1,84%).

Dopo più di un anno ho riproposto lo stesso sondaggio in modo da verificare se e come si sono modificate le abitudini.

Gruppo BBQ4ALL Community e numero intervistati

Il gruppo ad oggi conta circa 36.500 membri. La divulgazione di tecniche e conoscenza è diventata giornaliera e gli utenti iscritti aumentano in maniera costante.

Al sondaggio hanno risposto in 2.003 (pari al 5,49%). In pratica una persona ogni 18 circa. Un risultato ben migliore della precedente edizione.

Rapportandolo alla popolazione italiana è come se circa 3,3milioni di persone avessero deciso di impiegare un minuto del loro tempo a rispondere alle richieste.

Numero di dispositivi e combustibile utilizzato

Rispetto al 2017 prevalgono sempre gli utenti possessori di un singolo dispositivo (53,3%) ma questa volta sono la maggioranza. L’ampliamento della quantità e qualità della divulgazione di conoscenze e l’effetto passaparola hanno avuto come esito l’entrata nel gruppo anche di utenti che fino a qualche momento prima intendevano la grigliata come il buttare la ciccia sulla griglia. Normalmente questo tipo di utenti ha a disposizione un solo dispositivo e molto spesso una griglia tradizionale (o con il coperchio utilizzato come protezione alle griglie piuttosto che come strumento).

Questi utenti hanno iniziato il loro percorso di crescita personale e quindi “presto” sentiranno la necessità di cambiare dispositivo o di ampliare il proprio parco macchine.

Per quanto riguarda il combustibile il gas ha recuperato terreno sul carbone che, comunque, resta il preferito. In leggero aumento gli utilizzatori di dispositivi elettrici.

Luogo di acquisto e spesa per il singolo dispositivo

Rispetto al 2017 il comparto online ha perso terreno rispetto ai negozi tradizionali (è sceso dal 54,7% al 36,3%). I negozi fisici sono diventati il principale canale di vendita (Fai da te 23,8% e specializzato 30,9%).

Molto spesso i rivenditori inseriscono delle promozioni sulla vendita che, anche se si distaccano talvolta da quelle presenti online, riescono comunque ad avere risultato grazie alla professionalità dei venditori ed agli show cooking che fanno toccare con mano agli acquirenti le possibilità dei vari dispositivi. Per poche decine di euro di differenza gli acquirenti preferiscono il negozio fisico anche per eventuali utilizzi della garanzia.

Presenti anche dei costruttori di dispositivi (4,90%) e mercato dell’usato in crescita (3,60%).

La spesa più frequente per il dispositivo si conferma fra i 101 e i 400 euro (44%) e si conferma anche il fatto che la maggioranza degli intervistati si colloca nelle fasce di prezzo alte. Questo dato è influenzato sia dal fatto che la qualità si paga sia perché all’aumentare dei dispositivi a gas inevitabilmente aumenta il prezzo di acquisto medio (i dispositivi a gas di qualità sono più costosi rispetto ai “cugini” a carbone).

Nonostante ciò è in aumento anche la fascia di utenti che preferisce un dispositivo economico soprattutto per iniziare il percorso di crescita (dal 6,3% si passa al 8,4%).

Numero di grigliate annue

Quanto si griglia mediamente in un anno?

La maggioranza degli utenti non griglia nemmeno una volta a settimana (75,10%).

Il comparto bbq risente, da sempre, della stagionalità e non tutti gli utenti sono attrezzati per una grigliata con temperature fredde o ancor peggio sotto alle intemperie (inoltre il brutto tempo non invoglia proprio alla grigliata).

C’è sempre qualche utente eroico che riesce a fare oltre 80 grigliate all’anno (10,8%) ma c’è anche chi, per mancanza di tempo oppure perché si è avvicinato da poco a questo mondo, che griglia meno di 10 volte all’anno (10,8).

Pietanza grigliata e tipo di carne preferita

Ma cosa si griglia?

Il 98,6% degli intervistati sceglie la carne per le proprie grigliate (nel 2017 era l’89,2%). C’è chi segue una stagionalità certa (carne/inverno e pesce/estate) e chi si sta avvicinando al mondo della pizza e panificazione (cereali).

Il maiale si conferma il re della griglia: nel 2017 veniva scelto dal 51,1 degli intervistati e adesso dal 51,4%. Il pollo/tacchino perde terreno (dal 7% circa al 4% circa) in favore del manzo (dal 41,7% al 43,5%).

La tradizione italiana è quella della grigliata di carne e questo risultato si vede anche sui post pubblicati sul gruppo. Gli argomenti trattati sono principalmente i tipi di carne e le loro preparazioni.

Recentemente, con l’attivazione della class mail (link), anche il pesce e le verdure hanno iniziato a trovare il loro spazio sulla griglia con consigli pratici per arrivare ad un risultato perfetto.

Chi griglia e chi pulisce

Anche nel 2018 l’uomo è il re della griglia (98% degli intervistati). Qualche utente precisa che “il grilling non ha genere”, qualcuno ammette “chi lo sa fare meglio” mentre alcuni rispondono semplicemente “IO”.

Si incrementa il numero di uomini che puliscono il dispositivo (93%) ma qualcuno continua ad “approfittarsi” di una donna per la pulizia. C’è anche un elevato numero di risposte del tipo: “non si pulisce” o “ad oggi mai pulito” a riprova del fatto che spesso per l’ordinaria pulizia può bastare del fuoco con una spazzola di ferro.

Dove e quando si griglia

Qual è il luogo preferito per le nostre grigliate? Il giardino. Il 69% degli intervistati ha indicato questo luogo come quello di massimo utilizzo.

In effetti cosa c’è di meglio di una bella grigliata all’aria aperta? Oltre al giardino ci sono state anche altre risposte che confermano questo fatto: parco, area comune, campeggio, campo, spiaggia, etc.

In aumento la percentuale dei grigliatori da terrazzo (dal 20,1% al 27,8%): l’utilizzo del gas e l’avvento di tecnologie in grado di minimizzare il fumo in accensione del carbone stanno rendendo sempre più facile la grigliata anche a chi non possiede un giardino. Ciminiere elettriche, accenditori elettrici, bbq con produzione di fumo ridotta sono tutti accessori il cui mercato è in espansione.

Ma quando si griglia?

Il 78% degli intervistati preferisce il week end: in questo modo c’è più tempo da investire per la grigliata e c’è più possibilità di incontrarsi con amici e parenti. La domenica viene preferita rispetto al sabato.

Non manca chi griglia “sempre”, “quando capita”, “qualsiasi giorno”, “ogni giorno è buono”, “quando mi sale la scimmia”. Diciamo che un buon 10% non si fa problemi nel grigliare anche infrasettimanalmente.

Le mie risposte

Al momento ho a disposizione un solo dispositivo che va a carbone e che ho comprato in un negozio Fai Da Te e che ho pagato intorno ai 100€ (Weber Smokey Joe).

Mediamente griglio una volta a settimana (quindi dalle 41 alle 60 annuali), in prevalenza carne di manzo.

Griglio io e pulisco io (se voglio continuare a grigliare…) e lo faccio esclusivamente in terrazzo nei fine settimana.

BOBQ Viareggio: qualche piatto da rivedere ma locale ad alto potenziale

IL BOBQ è situato nella darsena di Viareggio. E’ un locale di recente apertura e propone buns e piatti bbq.

Sul sito ufficiale (link) il locale viene proposto come hamburgeria e birreria gourmet.

Localizzazione

Il ristorante è sito in Viareggio – Via Coppino 281, direttamente nella darsena. La location permette un buon afflusso di clientela ma sconta anche una agguerrita concorrenza. Gli altri esercizi commerciali, però, non trattano gli stessi piatti del BOBQ ma sono specializzati in cucina tradizionale e di pesce. Nelle immediate vicinanze del ristorante è presente un parcheggio gratuito che potrebbe invogliare gli avventori.

Atmosfera

Entrando nel locale si ha subito l’impressione di essere in una birreria/hamburgeria infatti ci si trova davanti un lungo bancone di legno, molto bello, dove vengono spillate le birre. Sopra di esso è esposto il menù, ben leggibile, scritto su lavagne.

Superato un arco si entra nella sala vera e propria che conta una trentina di coperti. I tavoli sono in legno (come da tradizione) e le sedie in metallo.

L’unica nota negativa è la colorazione delle pareti. Troppo chiare e moderne per il tipo di locale e di cucina. Forse una colorazione più scura e con colori che ricordano il fuoco, il carbone e il legno si addirebbe meglio ai piatti proposti. Il rischio di avere un locale troppo scuro sarebbe in ogni caso limitato da alcuni lucernari già presenti sul soffitto.

Menù

Menu Bobq

Il menù proposto è coerente con la presentazione del locale anche se la scelta è un po’ limitata (sono presenti solamente 5 panini). A completamento dell’offerta ci sono alcuni piatti speciali fuori menù (in base alla disponibilità della materia prima). La carne viene affumicata con un affumicatore a pellet marca Traeger.

Panini

I cinque panini in lista coprono tutte le richieste della clientela: ce n’è 1 di manzo, 1 col pulled pork (maiale sfilacciato), 1 col pesce fritto, 1 col pollo ed 1 vegetariano. I bun sono artigianali e vengono prodotti da un panificio secondo la ricetta esclusiva del BOBQ.

Ogni piatto viene accompagnato dalle patate fritte. Queste vengono preparate con tre cotture: prima sono sbollentate, poi cotte a 140 gradi ed infine fritte al momento della richiesta del cliente. Il risultato è una patata estremamente croccante fuori ma morbida e cedevole all’interno.

Salse

É possibile richiedere 4 salsa da abbinare ai piatti:

  • Ketchup –> buono. Dà una bella spinta al gusto dei piatti.
  • Maionese –> veramente ottima. Cremosa ma consistente. Sapida al punto giusto.
  • Salsa BBQ piccante –> semplicemente super. Gusto equilibrato con uno bel kick persistente.
  • Chipotle –> la migliore delle quattro. Piccante, saporita e acida. Trasforma ogni boccone in un esplosione di sapore.

Birre

La carta delle birre comprende esclusivamente birre artigianali alla spina. La scelta ricade su 6 etichette e vengono servite in bicchieri da 0,30. Sono disponibili anche altre birre in bottiglia esposte in un frigorifero.

Dolci

Al momento è presente solamente il gelato artigianale in due gusti.

Hamburger speciale

BOBQ Burger

BOBQ Burger

Io ho provato l’hamburger speciale: patty di manzo condito con doppio cheddar, doppio bacon (salato, affumicato e stagionato direttamente in loco), jalapeno sottaceto, pomodoro, insalata e salsa bbq piccante di produzione propria.

L’hamburger si presenta gustoso alla vista e profumato. Il patty è cotto quasi alla perfezione (anche se un po’ più di crosticina superficiale non guasterebbe) e tutti gli ingredienti sembrano ben amalgamati.

Al morso risulta molto equilibrato e la carne molto succosa (grazie anche ad un 25% di grasso presente nel macinato).

Stante gli ingredienti mi sarei aspettato, però, un picco sapido e croccante dato dal bacon, un picco acido e piccante dato dagli jalapeno e la cremosità del cheddar fuso. Purtroppo questi aspetti non li ho riscontrati al morso.

Basterebbe sistemare questi tre piccoli difetti per trasformare l’hamburger da “veramente buono” in “uno dei migliori mai mangiati”.

Pulled Bob

Pulled Bob bobq

Pulled Bob bobq

Il panino è composto da bun artigianale, pulled pork (condito con salsa bbq piccante) e cetrioli sottaceto.

Alla vista si presenta ben condito e con una porzione abbondante di carne. I cetrioli andrebbero tagliati in pezzi più piccoli in modo da essere presenti in ogni morso.

Al morso la carne è succosa e cedevole ma il gusto complessivo è estremamente dolce . Tutte le componenti del panino sono dolci: il bun, il maiale, la salsa bbq; i sottaceti non riescono a bilanciarne il gusto. Spicca anche la presenza del finocchio nel rub e nella salsa che allontana la preparazione dalla tradizione USA.

Inoltre si sente la mancanza anche della parte croccante data dalla cole slaw (insalata di cavolo cappuccio marinato e condita con dressing agrodolci) che tradizionalmente è aggiunta nel panino.

Poiché la carne è ben cotta basterebbe condirla con una salsa bbq mixata con aceto di mele e inserire la coleslaw per far perdere al panino la predominanza dolce e con un risultato sicuramente più gustoso.

Ribs

Ribs Bobq

Ribs Bobq

Ribs Bobq

La porzione servita è mezza slab (5/6 ossa).

Alla vista spicca il colore rosso dato dalla salsa bbq di glassatura e dal bark sottostante. Il taglio utilizzato è a metà strada fra “St Louis” e “Spare ribs” (in pratica è circa la metà inferiore del st.louis con l’aggiunta del flap terminale).
La cottura è “fall off the bones”. La carne, molto succosa, si stacca bene dall’osso e il bark risulta croccante e saporito. Il contrasto fra le due consistenze rende il morso molto piacevole. Il gusto dell’affumicatura è persistente e si abbina alla perfezione con le spezie utilizzate nel rub e nella salsa bbq (che, come nel pork, sembrano comprenderne alcune non previste nella ricetta tradizionale).

Ne avrei mangiate ancora, ancora e ancora. Veramente gustose e ben fatte.

Brisket Sandwich

Bobq Brisket

Il panino è composto da brisket condito dalla stessa salsa bbq usata per il Pulled Bob, cipolle caramellate e coleslaw.

Si presenta eccessivamente condito con la salsa e non proporzionato nelle quantità degli ingredienti (servirebbe più carne).

Come nel pulled Bob al morso il gusto predominante è stato il dolce che ha coperto completamente il sapore della carne. Negli USA è una delle preparazione che viene lasciata più al naturale possibile sia in termini di rub che di dressing abbinati. Il brisket deve sapere di manzo, SOLO di manzo.

Nonostante l’affumicatura ben eseguita la carne è risultata secca e senza traccia di scioglimento del collagene. La fetta intera era molto tenace e si riusciva a dividerla solamente tirando molto forte le due estremità. In questo caso la cottura doveva essere prolungata fino allo scioglimento del collagene che avrebbe reso la fetta decisamente più morbida. Anche la materia prima utilizzata mi lascia qualche perplessità: si tratta di un taglio comprendente solo il flat proveniente da “razza slava” con 7/8 giorni di frollatura.

Per una preparazione impegnativa come il brisket serve il taglio giusto: flat e point con una marezzatura adeguata (per prevenire la secchezza della carne) e con una frollatura “vera” (per concentrare il sapore).

Anche la cottura deve essere eseguita alla perfezione: bisogna arrivare ad un livello di scioglimento del collagene che renda la carne morbida e umida ma al contempo lasciarle una struttura tale da poter essere affettata senza sfaldarsi.

Non è un caso il brisket sia considerato una delle cotture più difficili del BBQ americano.

Accoglienza e servizio

Appena entrati si viene accolti da un cameriere che ci accompagna al tavolo. Poco dopo consegna i menù ed elenca i piatti speciali con accurata spiegazione. Le bibite vengono portate immediatamente. Il tempo di attesa dei piatti è buono: in 15 minuti ho avuto il primo panino al tavolo.

I due camerieri in sala riescono a gestire bene la sala e sono molto attenti alle esigenze dei clienti. Il lavoro è facilitato dal basso numero di coperti da seguire.

Rapporto qualità/prezzo e conclusioni

Il rapporto qualità prezzo è buono: le materie prime sono di qualità e si sente. Ogni piatto, inoltre, è accompagnato da patatine fritte e salse e quindi complessivamente il prezzo pagato è giusto.

Le birre hanno un prezzo decisamente elevato anche se artigianali e particolari: 5€ per una spina da 0,30.

Nonostante alcuni piatti siano da rivedere (per i quali ho espresso un giudizio negativo), il BOBQ ha del grande potenziale: la base di partenza di alcune preparazioni è già buona mentre le sistemazioni necessarie per le altre sono veramente facili da apportare. Tutto questo anche considerando la recente apertura.

Da rivedere, infine, il brisket sandwich.

Meater: il primo termometro a sonda senza fili

Oggi vi parlo di Meater, un accessorio che potrebbe diventare indispensabile nelle mani di un griller.

Si tratta del primo termometro a sonda senza fili dotato di batteria interna che vi permetterà di controllare la cottura del vostro alimento senza creare fastidiosi grovigli.

Guardate il video di presentazione che ho preparato per voi e poi proseguite con la lettura della recensione.

Il produttore

Meater è brevettato e prodotto da Apption Labs, una start-up tecnologica dedicata allo sviluppo di prodotti intelligenti controllabili da dispositivi mobili. La società è stata fondata nel 2015 da 3 soci con alle spalle più di 30 anni di esperienza in ingegneria software e hardware. La mission di Apption Labs è quella di presidiare lo spazio di mercato creato dall'”Internet delle cose”.

Versioni di Meater

Il termometro è commercializzato in due versioni:

  • Meater –> versione a sonda singola con supporto per la ricarica
  • Meater block –> versione con 4 sonde con supporto per la ricarica dotato di funzione wi-fi, schermo led per l’utilizzo senza connessione allo smartphone e casse per gli avvisi acustici. Questa versione è attualmente in pre-ordine con consegna prevista per il quarto quadrimestre 2018.

Da qui in poi la versione trattata sarà la “singola”.

Caratteristiche

Il produttore mette in evidenza sul sito le seguenti caratteristiche:

  • 100% senza fili –> Meater non ha nessun filo né per l’utilizzo né per la ricarica

  • Due sensori in un unica sonda –> in una estremità il sensore per l’alimento e nell’altra quella per la camera di cottura

  • Sistema di cottura guidato –> l’app ti guiderà passo passo in cottura per avere i migliori risultati con il minimo sforzo

  • Tempo residuo stimato di cottura –> l’app è in grado di stimare il tempo residuo di cottura monitorando in ogni istante i dati delle due sonde

  • Connettività Wi-Fi –> possibilità di connettere Meater via wi-fi. In caso di acquisto di Meater sarà necessario collegare via bluetooth un dispositivo mobile e tramite quello collegarsi all’wi-fi. In caso di acquisto di Meater Block si potrà connettere direttamente al wi-fi

  • Meater Cloud –> possibilità di uso e monitoraggio ovunque (se viene collegato il Meater al wi-fi)

Specifiche tecniche

Sonda

  • 100% acciaio inox, resistente all’acqua e di facile pulizia.
  • Connessione Bluetooth 4.0 con portata fino a 10mt (se utilizzato con kettle e smoker 3mt).
  • Temperatura massima sensore alimento: 100°C.
  • Temperatura massima sensore camera di cottura: 275°C.
  • Batteria ricaricabile con autonomia di 24 ore.
  • Lunghezza 130mm, diametro 6mm.

Base carica batterie

  • La base contiene e ricarica la sonda Meater
  • Retro magnetico: si attacca ovunque.
  • Ricarica Meater fino a 100 volte con una batteria AAA (mini stilo).
  • Prodotta in vero legno
  • Un led indica lo stato della batteria
  • Lunghezza 157mm, Larghezza 37mm, Profondità 28mm.

Applicazione

Meater è gestito tramite una applicazione disponibile sia su piattaforma IOS che Android. L’app è disponibile solamente in lingua inglese ma è, comunque, di facile ed intuitivo utilizzo.

L’applicazione permette di impostare la temperatura del cuore target, elabora grafici di andamento della cottura, inoltra notifiche di avviso e stima il tempo di cottura rimanente. Questo dato appare nel pannello di controllo dell’app dopo qualche decina di minuti di cottura e si aggiorna in tempo reale in base alle variazioni delle temperature.

Potete scegliere alcune temperature di cottura al cuore predefinite oppure personalizzare la “vostra” cottura ed in più è possibile aggiungere altri Alert oltre ai predefiniti. Questa funzione è molto utile in quanto si possono inserire notifiche in caso di superamento di un determinato valore di temperatura di cottura oppure in caso di discesa della stessa sotto un determinato valore anche in contemporanea.

Per farlo è sufficiente seguire questi step:

1) Selezionare l’icona della campana nella parte inferiore del pannello di controllo (sotto la scritta “custom cook”).

2) Selezionare il “+” nell’angolo destro in alto.

3) Selezionare ed aggiungere gli alerts desiderati (nel nostro caso Ambient Temperature).

 

Funzionamento

Il funzionamento è semplice:

1. Si lancia l’app dal nostro dispositivo e si sgancia la sonda dal caricabatterie (provocando l’accensione della stessa). Immediatamente si avrà l’abbinamento bluetooth per le successive impostazioni.

2. Si inserisce la sonda nell’alimento verificando il corretto posizionamento al cuore dell’alimento.

3. Si imposta la cottura nell’app.

4. L’app ti invierà una notifica quando l’alimento potrà essere tolto dal dispositivo di cottura e farà iniziare la fase di riposo (di fondamentale importanza) prima del servizio.

5. L’app ti avviserà quando servire l’alimento e goderti il pasto.

Conclusioni

Punti di forza:

  • semplicità di utilizzo, livello tecnologico elevato e ottimi risultati di cottura.
  • possibilità di utilizzo anche in dispositivi di cottura dove la presenza di fili potrebbe essere un reale problema (per esempio nei girarrosti).
  • app veramente intuitiva e di facile utilizzo
  • gestione della fase di riposo (rest) post-cottura per un risultato di cottura molto preciso
  • batteria ricaricabile capiente

Aree di miglioramento:

  • traduzione multi-lingue dell’app
  • portata un po’ scarsa in caso di utilizzo con kettle e smoker

 

Meater rappresenta una importante innovazione tecnologica. La comodità di non avere fili è veramente impagabile. Necessita però di qualche miglioria sul piano della portata del segnale per essere pienamente sfruttabile con le cotture bbq ma, nonostante ciò, sono veramente soddisfatto del prodotto. Per ovviare alla scarsa potenza del segnale potete pre-ordinare il meater block che funziona da permette la connessione wi-fi (oppure utilizzate un altro smartphone come ripetitore wi-fi).

Prezzo di vendita

Meater è disponibile in versione “singola” su Amazon (link) ad un prezzo di €99,50.

Il termometro ha un ottimo rapporto qualità/prezzo viste le funzioni disponibili e le caratteristiche tecniche.

 

 

 

Looftlighter: l’accenditore elettrico per carbone superveloce

Oggi vi presento un accessorio molto utile: si tratta di un accenditore per il carbone che vi permetterà di accendere in maniera sicura, veloce e senza produzione di fumo il vostro barbecue.

Il produttore

Looftlighter è prodotto dalla Looft Industries, azienda svedese che lo ha brevettato nel 2006. Suli sito internet potrete vedere la storia della ideazione, progettazione e produzione dell’accenditore (link).

Come funziona

Il Looftlighter produce un flusso di aria estremamente calda che permette l’accensione del carbone. La temperatura raggiunta è di circa 600°C (1100°F).

Fase 1

Create un mucchietto di carbone e appoggiate il Looftlighter su di esso.

Fase 2

Azionate il Looftlighter e appena vedete delle scintille o del fumo o una accenno di fiamma allontanatelo di circa 10 cm dalla fonte di calore.

Fase 3

Continuate ad indirizzare il flusso d’aria sul punto acceso e dopo circa 60 secondi di utilizzo il carbone sarà pronto per l’utilizzo.

Considerate che questa procedura vi permetterà, però, di accendere solamente una piccola quantità di carbone utile per far partire un minion method od uno snake (il resto del carbone si accenderà progressivamente per contatto con quello acceso). Se necessitate di una maggiore quantità di carbone dovrete ripetere la procedura in un’altra zona del mucchietto o proseguire con l’emissione del flusso d’aria verso il punto precedentemente acceso.

Il test

Ho fatto il test di funzionamento su 3 differenti tipologie di combustibile: carbone di legna argentino, bricchette Rosle (accreditate dal produttore per l’emissione di zero fumo in accensione) e bricchette Weber (le più vendute).

Carbone

Nel test con il carbone il looftlighter ha mantenuto la promessa di una veloce accensione con zero emissione di fumo. Nell’utilizzo si sono però generate molte scintille e questo è da tenere in considerazione quando si decide il luogo dove accendere il combustibile.

Accensione del carbone avvenuta nei tempi previsti.

Bricchette Rosle

In questo caso il tempo di accensione è stato maggiore rispetto a quanto registrato con il carbone. Questo è stato infatti influenzato dalla particolare struttura della bricchetta (carbone compresso). In ogni caso l’accensione è avvenuta velocemente e con zero emissione di fumo.

Bricchette Weber

Le bricchette Weber sono quelle che hanno impiegato più tempo ad accendersi sicuramente per la dimensione. In ogni caso si parla di qualche decina di secondi in più. Assenza di fumo prodotto ma presenza di qualche scintilla.

 

 

Prezzo

Il Looftlighter è disponibile sullo shop del produttore (link).

Considerazioni finali

Il Looftlighter ha mantenuto le promesse: accensione velocissima del carbone, zero fumo e zero necessità di liquidi infiammabili od altre tipologie di accenditori. Accendendo il carbone, però, si producono molte scintille cosa che non avviene o avviene in minor misura accendendo le bricchette.

Looftlighter è l’accessorio perfetto per quando si deve accendere piccole quantità di combustibile: per esempio per far partire uno snake o un minion method oppure per rabboccare in emergenza durante la cottura. In 60 secondi avrete il combustibile pronto per essere utilizzato.

Per accendere grosse quantità di carbone è ovviamente necessario più tempo e forse Looftlighter non è l’accenditore più efficiente.

Se avete problemi di emissione di fumo e non dovete accendere troppo carbone contemporaneamente allora Looftlighter è l’accessorio che fa per voi.

1 minuto e siete pronti: meglio di così…

Dimenticavo!!! Nell’impugnatura c’è un comodo apribottiglie… cosi potrete stappare la vostra birra mentre inizierete a grigliare!

 

 

 

 

Instagrill: tutto il gusto di una grigliata su carbone ma senza fumo e senza fiammate

Instagrill è la risposta di Classe Italy all’esigenza del mercato di avere un barbecue portatile, compatto e soprattutto con limitata produzione di fumo.

Questa caratteristica è resa possibile dalla particolare struttura del dispositivo: i grassi che colano in cottura non hanno la possibilità di entrare in contatto con il carbone acceso e questo evita la produzione di fumo e delle classiche fiammate che si formano nelle griglie tradizionali.

Il combustibile è inserito all’interno di un cilindro forato mentre l’ingresso dell’aria necessaria per alimentarlo è assicurata da una ventola elettrica a velocità regolabile a batteria (di tipo AA ma con possibilità di collegare una batteria esterna).

Classe Italy

Classe Italy è un distributore italiano con sede in Empoli (FI) specializzato nella progettazione e successivo commercio di articoli da cucina di design. Con Instagrill ha fatto il suo primo passo per entrare nel mondo del bbq e del grilling ed ha inserito delle caratteristiche veramente interessanti.

Instagrill – Principali caratteristiche evidenziate dal produttore

Sistema SMOKELESS: bassa emissione di fumo

Facilità e velocità di utilizzo: il grill è pronto in circa 4 minuti grazie alla ventilazione forzata

Intensità del calore regolabile grazie alla velocità di rotazione della ventola variabile

Basso consumo di combustibile: si può grigliare dai 50 ai 100 minuti con soli 200/250gr di carbone

Funzionamento a batteria (4xAA) oppure con power bank esterne da utilizzare con il cavo in dotazione

Sistema di dispersione del calore a doppia camera: l’involucro esterno non scotta mai

Facilità di pulizia: tutti i componenti, escluso il corpo esterno, sono lavabili in lavastoviglie.

Materiali: corpo esterno in acciaio verniciato a polvere, componenti interni in acciaio inox, vano motore in plastica.

Diametro griglia: 32cm

Accensione e funzionamento

Il dispositivo è pronto per la cottura in 6 semplici passi:

1.Inserire 4 batterie stilo nella ventola e metterla nell’alloggio riservato nella base

2.Mettere l’accenditore nella piastra e accenderlo

Liquido Instagrill

3.Mettere il box del combustibile sopra la piastra dell’accenditore

4.Riempire il box con il combustibile

Carbone Instagrill

5.Mettere la griglia sopra al box

6.Accendere la ventola ed aspettare il riscaldamento della piastra (la velocità da impostare varia in base alla tipologia di accenditore.

La temperatura di cottura viene poi regolata con la manopola della ventola elettrica.

Gli eventuali rabbocchi sono semplicissimi da effettuare: basta rimuovere la griglia, inserire il carbone necessario e rimettere la griglia. E’ consigliato, poi, impostare la ventola alla massima velocità per permettere una rapida accensione del carbone rabboccato.

Contenuto della confezione

Instagrill

Instagrill

La confezione contiene:

1.Manuale di istruzioni multilingue (Italiano/Inglese)

2.Griglia in acciaio inox

3.Supporto carboni e piastra per accenditori

4.Corpo BBQ con raccogli grassi interamente lavabile in lavastoviglie

5.Ventola elettrica con vano batterie e ingresso cavo Power Bank

6. Cavo Power Bank

7 .Borsa per trasporto

N.B. Il liquido accenditore, il carbone e la Power Bank non sono compresi nella confezione.

Prime impressioni

l dispositivo è leggero e facilmente trasportabile. I materiali sono di ottima qualità. La superficie leggermente ruvida dell’involucro esterno è veramente piacevole al tatto.

A differenza dell’Aicok che ho provato in precedenza Instagrill ha il raccoglitore dei grassi rimovibile. Questo permette una ancor maggiore facilità di pulizia. Il raccoglitore è lavabile in lavastoviglie (in caso di sporco incrostato è consigliabile pulirlo in precedenza con una spugnetta e del detersivo per piatti.

La borsa per il trasporto è ben fatta e molto resistente. Oltre allo stoccaggio può essere tranquillamente utilizzata per il trasporto.

La griglia in acciaio ha una parte centrale piena, in corrispondenza con il coperchio del supporto carboni, che è possibile utilizzare in caso di necessità di searing violento e veloce (per esempio per cauterizzare velocemente la superficie di un hamburger e poi proseguire con la cottura sulla griglia tradizionale).

Il dispositivo è sicuramente qualitativamente superiore all’Aicok.

Test di funzionamento e cottura

Per il test di funzionamento ho seguito scrupolosamente le istruzioni del produttore. Ho utilizzato il loro accenditore liquido e il loro carbone.

Prima della cottura della carne mi sono dedicato a zucchini e peperoni e successivamente sono passato a due degli alimenti che più producono fumo in cottura: il maiale e il pollo con pelle.

Ho utilizzato una bistecca di coppa molto grassa, una salsiccia e tre fusi di pollo.

L’ultima volta ho fatto una grigliata del genere sul barbecue tradizionale ho generato una bella coltre di fumo (oltre al disagio di dover combattere con delle belle fiammate e con i vicini imbufaliti).

Accensione

L’accensione del dispositivo è molto semplice: si mette il liquido accenditore sulla piastra, si accende, gli sovrapponiamo il supporto carbone riempito di carbone. A questo punto non ci resta che disporre la griglia sul dispositivo ed azionare la ventola ad ¼ di potenza (se avessimo utilizzato il gel o la diavolina in blocchi l’avremmo impostata a ¾). Dopo circa 1 minuto bisogna portare la ventola alla massima potenza fino al raggiungimento dell’accensione di almeno il 50% del carbone presente nel supporto. Successivamente potremo regolare la velocità della ventola, e quindi della temperatura di cottura, a piacimento.

Il fumo prodotto in accensione è praticamente inesistente. Guardate il video qua sotto.

 

Dopo circa 5 minuti il fumo di accensione scompare definitivamente.

Per avere l’accensione completa del dispositivo e portare la griglia a temperatura sono necessari circa 5/7 minuti. La griglia si scalda mentre il combustibile si accende e quindi questo rappresenta un bel risparmio di tempo.

Cottura

Verdure

Ovviamente in questo caso l’assenza di fumo era una certezza. In ogni caso le verdure sono venute veramente gustose. Ho dovuto rigirarle spesso per evitare che la parte più vicina al supporto carboni si bruciasse ma comunque movimenti facilmente gestibili.

Instagrill Verdure

Instagrill Verdure

Fusi di pollo 

I fusi di pollo messi in cottura sulla griglia non hanno generato fumo. Ne hanno generato pochissimo solamente quando li ho piazzati sulla parte centrale della griglia per abbrustolire la pelle (quantità assimilabile a quella di una bistecchiera elettrica).

Instagrill - fusi di pollo

Instagrill - fusi di pollo

Instagrill - fusi di pollo

Bistecca di maiale 

Anche con il maiale il dispositivo ha mantenuto le promesse: assenza di fumo in cottura. In più con il maiale non si è reso necessario neanche il passaggio nel centro della griglia. Appena disposta la bistecca sulla griglia questa ha iniziato a sfrigolare e nonostante ciò non è stato emesso alcun fumo..

La ventola è rimasta sempre alla massima velocità.

Instagrill - maiale

Instagrill - maiale

Pulizia finale

Per la pulizia finale ho impiegato veramente poco tempo.

Ho lasciato raffreddare il dispositivo.

Ho lavato in acqua tiepida con del detergente la vaschetta raccogli grassi e la griglia in modo da eliminare i residui della cottura e poi ho messo il tutto in lavastoviglie. Veramente comodo e semplice.

Conclusioni

nstagrill ha mantenuto le promesse di limitata produzione di fumo sia in accensione che in cottura. I risultati sono stati molto buoni con “sentore di griglia” ben percepibile sugli alimenti. Sicuramente al diminuire dei grassi presenti nell’alimento diminuirà anche la marginale produzione di fumo.

Instagrill è qualitativamente superiore a molti dispositivi presenti sul mercato soprattutto per la scelta dei materiali (in special modo dell’involucro esterno) e per le sue caratteristiche (non ultima la possibilità di collegare una Power Bank). Il dispositivo si è dimostrato anche economico nel consumo di carbone: ho grigliato per quasi due ore rabboccando solamente una volta il carbone e per una quantità pari a metà supporto (indicativamente 300/350gr di carbone).

Finalmente ho trovato il dispositivo perfetto per le grigliate veloci da fare sul balcone.

Dove trovarlo e prezzo di vendita

ll dispositivo è acquistabile direttamente sul sito del produttore a questo link in promozione a 125 euro invece di 159 (prezzo verificato alla data di pubblicazione della recensione)

Direi un rapporto qualità/prezzo decisamente buono.

BBQ Guru PartyQ: il regolatore automatico di temperatura per tutte le tasche

Oggi recensirò il più economico regolatore automatico di temperatura di BBQ Guru: il PartyQ.

La versione è quella per dispositivo Weber ed è stato installato su un Weber Smokey Mountain 47.

Cosa sono i regolatori automatici di temperatura

Nell’articolo che ho scritto per il sito BBQ4ALL.it (link) ho spiegato il funzionamento dei regolatori automatici e ne ho elencato i migliori presenti sul mercato.

Si tratta di dispositivi che, tramite una sonda collegata ad una ventola elettrica, migliorano la stabilità della temperatura di cottura.

BBQ Guru

BBQ Guru (link) è stato uno dei primi produttori di regolatori automatici. L’azienda statunitense ha a listino tre regolatori automatici.

La stabilità della temperatura viene migliorata dalla ventola che soffia aria all’interno del braciere. Mano a mano che la temperatura si avvicina a quella da noi impostata la ventola inizia a funzionare ad intermittenza fino a spegnersi al raggiungimento del target.

BBQ Guru PartyQ

Kit PartyQ

Il PartyQ è il dispositivo più economico nel listino del produttore. Questa sua caratteristica lo rende perfetto per chi vuole la perfezione nelle proprie cotture ma non ha le disponibilità per acquistare i dispositivi più tecnologici.

Il kit è formato da una sonda per la camera di cottura a clip, da un regolatore con un display e due pulsanti per le impostazioni e da un adattatore da installare sul bbq. Sono disponibili adattatori per tutti i dispositivi e quindi non dovrebbe essere un problema reperire quello compatibile con il vostro.

PartyQ front

PartyQ rear

 

Il sistema mostra la temperatura in tempo reale e il funzionamento della ventola è evidenziato da un led (verde in caso di accensione e rosso in caso di spegnimento).

Il regolatore funziona a pile e quindi può essere utilizzato praticamente ovunque (a patto di avere batterie cariche e funzionanti).

Installazione del BBQ Guru

L’installazione del regolatore è molto semplice e le istruzioni contenute nella confezione sono molto chiare.

L’adattatore va montato su un foro di una delle vents-in inferiori del dispositivo.

Istruzioni installazione PartyQ

Si prende la placca del deflettore e si posiziona all’interno del braciere con l’apertura rivolta verso il basso (in questo modo il “soffio” della ventola sarà indirizzato sotto alle braci).

Placca PartyQ

Si inserisce la vite in dotazione nel deflettore, si fa passare in un foro della vent-in e si avvita l’adattatore in modo farlo ben aderire alla superficie esterna del braciere.

 

Adattatore PartyQ

Con il nastro adesivo resistente alle alte temperature (in dotazione) si coprono gli altri due fori della vent-in.

Nastro PartyQ

Il regolatore andrà inserito nel foro dell’adattatore mentre quando non sarà utilizzato chiuderemo il tutto con il tappo di plastica in dotazione.

Party Q Installato

PartyQ con tappo

Tutte queste indicazioni vanno bene per gli Weber Smokey Mountain. Ogni dispositivo ha le sue istruzioni per il montaggio.

Test del PartyQ

Ho testato il PartyQ in una giornata “difficile” per la stabilità della temperatura: variabilità di temperatura esterna e forte vento.

In assenza di utilizzo di regolatori avrei dovuto armeggiare spesso con le vents-in per assicurare una certa stabilità di temperatura: ogni folata di vento la fa aumentare e gli annuvolamenti la fanno diminuire.

Ho affumicato un Eye Round (magatello) di Black Angus della Creekstone Farms per 3 ore. Marezzatura e gusto inimitabili. Acquistato sul BBQ4ALL Megastore specializzato in tagli particolari e di pregio (link).

Eye Round BBQ4ALL Megastore

 

Temperatura impostata: 110°C

Ho verificato la temperatura in camera con un termometro multisonda bluetooth collegabile ad una app in grado di mostrare l’andamento nel tempo della temperatura rilevata (termometro Weinas – da me recensito – link)

Appena il regolatore ha raggiunto i 110°C (rilevati 107°C dal termometro) ho messo la carne in cottura.

La temperatura si è mantenuta stabile tra i 106°C e i 110°C. Ci sono stati due o tre picchi a 113-115°C per l’aumento di temperatura esterna per uscita del sole e per folate improvvise di vento. Picchi neutralizzati in autonomia dal regolatore in circa 5 minuti (temperatura massima mantenuta per 2 minuti).

Grafico Temperatura

Questi picchi non influenzeranno il risultato finale in quanto mantenuti per pochi minuti e comunque in una temperatura ancora di sicurezza per una cottura low&slow.

Nonostante gli imprevisti il regolatore è riuscito a mantenere la temperatura in un range di sicurezza ed ha salvato il risultato finale. Senza il suo ausilio avrei dovuto agire manualmente ottenendo probabilmente lo stesso risultato ma in tempi più lunghi e con più difficoltà. Questa è stata la riprova che i regolatori automatici forniscono maggior tranquillità in cotture complicate come i low&slow in overnight in quanto in grado di gestire anche gli imprevisti.

Conclusioni

Il PartyQ diventerà il tuo compagno fidato nelle cotture low&slow. Ti darà sicurezza e tranquillità anche in caso di imprevisti (folate di vento, sbalzi di temperatura esterna, combustibile umido, etc.). Farà il lavoro che avresti fatto tu impiegando più tempo ed energie. Ti potrai, quindi, concentrare su altre variabili della cottura come affumicatura, seasoning e preparazione dell’alimento.

Ovviamente il dispositivo di cottura deve essere settato bene. Il minion method (link) deve essere efficiente e funzionante. Io sono partito con poche bricchette accese rispetto al necessario e quindi il regolatore ha faticato a mantenere la temperatura minima impostata.

Il mio consiglio è, quindi, quello di partire con più bricchette accese rispetto al necessario in modo da far gestire con più facilità al dispositivo la temperatura.

Ormai non potrò più fare a meno del PartyQ nelle cotture low&slow e testerò nuovamente il regolatore in condizioni climatiche migliori per verificare la massima stabilità espressa.

In che il sito europeo venga rimesso online potete richiedere informazioni direttamente alla mail

info@monolith-grill.de

 

 

 

ThawThat! II: la tavoletta scongelante in alluminio anodizzato

THAT! è un marchio del gruppo Gixia (primaria azienda di design asiatica) specializzato nella realizzazione di utensili da cucina. Il design di THAT! offre innovazione, funzionalità ed eco-sostenibilità oltre ad integrare tecnologie avanzate mantenendo, però, i prezzi competitivi.

Sul sito internet (link) sono presenti i vari prodotti offerti da THAT!

Oggi vi parlerò della tavoletta per scongelare ThawThat! II

Tavoletta ThawThat! II

La tavoletta è prodotta in alluminio anodizzato certificato per il contatto con alimenti. Le sue dimensioni sono assimilabili a quelle di un foglio A4 e quindi sufficiente per un utilizzo casalingo.

A differenza di altre tavolette presenti sul mercato, oltre ad utilizzare le proprietà di conduzione di calore del metallo, ThawThat! II ha al suo interno un liquido bio-degradabile che accelera ulteriormente lo scambio di calore con il vantaggio che il liquido interno non andrà mai sostituito o rabboccato.

Grazie a questa tecnologia la superficie a contatto con l’alimento non si scalda mai e quindi favorisce l’eliminazione della sola acqua in eccesso senza pre cottura come per esempio avviene in un forno a micro onde (anche utilizzando le specifiche funzioni di scongelamento).

Il liquido in eccesso viene raccolto in una vaschettina staccabile grazie alla inclinazione della superficie della tavoletta.

Tavoletta ThawThat!

Test del produttore

Il produttore ha condotto dei test per verificare la tempistica di scongelamento di alcuni alimenti.

I test sono stati eseguiti nel modo seguente:

  • Temperatura del test 25°C
  • Il pieno scongelamento è considerato come essere capaci di tagliare l’alimento facilmente
  • Tutti gli alimenti sono stati capovolti ogni 5 minuti.

 

I risultati sono i seguenti:

  • Ghiaccio (20 gr – 2,5×2,5x1cm) 1’ 30’’
  • Pesce (64gr – 17x6x1,5cm) 6’
  • Tofu (33gr – 3x3x3,3cm) 8’
  • Maiale (103 gr – 11,5×8,5x1cm) 10’
  • Pollo (120gr – 10×5,4×3,2cm) 21’
  • Carne (255gr – 18,3×8,7×3,5cm) 27’

Il produttore comunica anche che si tratta di tempi indicativi in quanto possono variare in base al tipo di alimento, temperatura, umidità, contenuto di grassi, contenuto di acqua e dimensione del pezzo da scongelare.

Test casalingo

Nei miei test ho cercato di ricreare l’utilizzo casalingo della tavoletta ovvero ho ipotizzato di posare l’alimento e non girarlo spesso. La comodità di questo accessorio deve essere quella di metterci il cibo e lasciarlo lì, senza la necessità di capovolgerlo ogni 5 minuti. Questo inciderà sicuramente sui tempi di scongelamento ma se la tempistica dovesse mantenersi ragionevole sarebbe un bel risultato. La temperatura della stanza era di 21°C.

Test ThawThat!

Pesce

Per il pesce ho utilizzato due branzini: uno da mettere sulla tavoletta (476gr) ed uno da lasciare su un piatto (416gr). Ho azionato un timer ed ho aspettato i risultati.

Il pesce sulla tavoletta ha impiegato 1 ora e 24 minuti per scongelarsi completamente. Nello stesso tempo quello sul piatto era ancora duro e solo leggermente scongelato in superficie.

ThawThat! Pesce

 

Risultato

Il pesce è si è dimostrato un alimento ostico. La sua conformazione non omogenea non permette un completo contatto con la tavoletta e questo rende più lungo il tempo di scongelamento. In ogni caso un risultato che permette di averlo sempre pronto per la cottura.

Manzo

Per il manzo ho utilizzato una bistecca ben marezzata di 553gr ed un hamburger con un buon 25% di grasso del peso di 130gr. La bistecca era pronta per la cottura dopo 1 ora e 32 minuti, l’hamburger dopo 50 minuti.

ThawThat! Steak

ThawThat! Burger

Risultato

La tipologia di carne scelta ha messo alla prova la tavoletta. Il produttore, infatti, informa che all’aumentare del grasso presente nell’alimento il tempo di scongelamento aumenta. Normalmente toglievo la carne dal congelatore mezza giornata prima della cottura. Con questo accessorio i tempi di attesa diminuiscono drasticamente e quindi anche se ti dimentichi di scongelare la bistecca per tempo oppure in caso di una cena improvvisa sarai sempre pronto a grigliare in tranquillità.

 

Pulizia e manutenzione

Nonostante la tavoletta sia adatta al lavaggio in lavastoviglie, io vi consiglio di lavarla a mano con un po’ di sapone non abrasivo. In 2 minuti di orologio sarà pronta. Ricordatevi di non utilizzare utensili appuntiti o taglienti al fine di non rovinare la superficie.

Considerazioni finali

La tavoletta ThawThat! II è sicuramente un accessorio di design composto da un materiale tecnologicamente avanzato e con il plus di un liquido al suo interno per accelerare lo scambio di calore con l’alimento.

Il tempo di scongelamento rilevato ben si discosta da quanto testato dal produttore. Come attenuanti dobbiamo considerare la diversa temperatura di esercizio (21°C contro i 25°C) e il fatto che ho volutamente non capovolto gli alimenti per incrementare la comodità di utilizzo. Entrambi questi fattori hanno ritardato il processo di scongelamento.

Nonostante ciò i tempi rilevati sono ampiamente compatibili con un uso quotidiano. Avere una bella bistecca pronta per la cottura in un ora e mezzo è una vera comodità soprattutto in caso di cene “improvvisate”.

That! non vende direttamente il prodotto ma si avvale di rivenditori terzi. Su Amazon (link) è in vendita a 69,99€.

Soldi ben spesi considerati risultati e qualità del prodotto.

Esistono molte altre tavolette più economiche ma non mi fiderei di “leghe aerospaziali” o di altro genere.

Sicuramente la tavoletta entrerà a far parte dei miei accessori “mai più senza”.

Steakreaktor: grill ad alte prestazioni progettato per le bistecche

Lo Steakreaktor è un grill ad altre prestazioni prodotto e commercializzato da Klarstein.

Come già evidenziato dalla scelta del nome, la ditta produttrice lo ha progettato per la cottura delle bistecche e lo descrive come un grill ad alta temperatura che “porterà nelle vostre cucine i segreti delle famose steakhouse di New York”.

Il dispositivo ha degli elementi riscaldanti ad infrarossi in ceramica posti nella parte superiore che raggiungono la strabiliante temperatura di 850°C (pari a 1562°F).

Con questa tecnologia Klarstein è certa di far ottenere alle vostre bistecche una gustosa crosticina mentre all’interno la carne resterà morbida e succosa.

Caratteristiche tecniche

Lo Steakreaktor può vantare caratteristiche di tutto rilievo:

  • Temperatura degli elementi riscaldanti di 850°C
  • Potenza 1600W
  • Peso circa 15kg
  • Temperatura e tempo di cottura personalizzabile (max 10 minuti)
  • 5 binari disposti a distanze differenti dagli elementi riscaldanti per un controllo totale sulla cottura
  • Larghezza 25 cm, altezza 35,5 cm e profondità 40,5 cm
  • 1 vaschetta raccogli grassi integrata e rimovibile. I succhi raccolti da questa vaschetta possono essere la base perfetta per una salsina di accompagnamento.
  • Intero dispositivo facilmente lavabile e con molte parti resistenti alla lavastoviglie.

Nel manuale di istruzioni c’è una sezione dedicata alla spiegazione del funzionamento dei grill ad alta temperatura (molto utile per chi non ne ha mai usato uno) e una lista di tempi/temperature dei principali cibi e gradi di cottura.

Contenuto della confezione

La confezione è composta da:

  • Steakreaktor

Steakreaktor

  • 1 griglia

Griglia steakreaktor

  • 1 impugnatura per la griglia

Griglia steakreaktor

  • 1 vaschetta raccogli grasso

Vaschetta raccogli grasso

  • 1 inserto grill

Inserto grill

  • manuale di istruzioni

Libretto di istruzioni Steakreaktor

Prime impressioni e primo utilizzo

Lo Steakreaktor si presenta solido e robusto. Il peso di circa 14kg lo rende molto stabile nell’utilizzo. I materiali utilizzati sono di ottima qualità anche se l’acciaio utilizzato per il supporto grill e per la griglia pare di facile rigatura se non maneggiato con cura.

Sul fronte del dispositivo sono disponibili 5 binari posti a differente distanza dagli elementi riscaldanti. Il binario da utilizzare va scelto in funzione dello spessore dell’alimento e della temperatura di cottura desiderata.

Il manuale di istruzioni è chiaro e spiega perfettamente l’utilizzo del dispositivo.

Il produttore consiglia di pulire bene le parti e di utilizzare il grill per 10 minuti alla massima temperatura per eliminare eventuali residui della produzione.

Il riscaldamento del dispositivo alla massima temperatura avviene in circa 4 minuti mentre il raffreddamento totale (necessario prima dello spegnimento) in circa 25 minuti. Durante il raffreddamento Steakreaktor è in stand by e funziona solamente la ventola per la circolazione forzata dell’aria. Prima di spengerlo bisogna attendere il completo raffreddamento.

La superficie di cottura massima è di circa 23 cm x 17 cm, mentre la minima 16 cm x 14 cm in dipendenza del binario utilizzato per la cottura.

Libretto di istruzioni

Nel libretto di istruzioni sono presenti anche delle tempistiche predefinite di cottura. Io vi consiglio comunque di provare la vostra combinazione tempo/temperatura preferita.

Libretto di istruzioni

La pulizia è semplice. Basta usare una spugnetta con del detersivo per piatti e tutto risplende. Il tutto è facilitato dal fatto che è possibile smontare il supporto grill dal resto del dispositivo. La griglia, la vaschetta raccogli grassi e il supporto grill sono anche lavabili in lavastoviglie.

1° Test: la bistecca

Come primo test ho deciso di utilizzare la materia prima per la quale è stato progettato: la bistecca.

Il taglio che ho utilizzato è ostico: una costata di scottona prussiana di 1,2kg molto grassa e frollata 25 giorni.

Bistecca Steakreaktor

La prova è stata difficile. Con tutto quel grasso normalmente sarebbe impensabile non emettere fumo o fiammate.

Dopo aver settato la temperatura a 800°C ho adagiato la bistecca sulla griglia fredda e ho inserito il tutto nello Steakreaktor.

Bistecca Steakreaktor

Dopo pochi minuti il grasso ha iniziato a “esplodere” andando a toccare gli elementi riscaldanti generando delle piccole fiammate e del fumo.

Bistecca Steakreaktor

Per ovviare a questo problema è stato sufficiente allontanare la carne dagli elementi riscaldanti (utilizzando l’ultimo binario) e diminuire la temperatura a 400/500°C in modo da far accendere le resistenze il meno possibile. In questo modo ho ottenuto una bella reazione di Maillard minimizzando gli effetti del calore estremo sui grassi.

Bistecca Steakreaktor

Mantenendo la carne lontana dalla fonte di calore sono riuscito anche a non stracuocere l’interno della bistecca. In realtà vista la velocità con la quale si forma la crosticina penso sia praticamente impossibile stracuocere l’interno.

Bistecca Steakreaktor

Risultato del 1° test

L’esito finale della cottura è come deve essere. Crosticina croccante e interno non stracotto. E’ presente comunque uno strato di carne un po’ più cotta sotto la crosticina ma questo non è evitabile in una cottura diretta tradizionale, figuriamoci con un grill elettrico seppur ad alte prestazioni.

Nonostante il peso della bistecca (1,2kg) e lo spessore (3,5cm) la cottura si è completata ai 50°C al cuore in circa 8/10 minuti quindi più velocemente rispetto al barbecue tradizionale.

Se l’esito finale della cottura è stato perfetto, altrettanto non si può dire della gestione della stessa. Purtroppo lasciando il dispositivo alla temperatura impostata (800°C) si creavano delle piccole fiammate e veniva emesso del fumo seppur in quantità decisamente inferiore ad una padella di ghisa e estremamente inferiore rispetto ad un barbecue in cottura diretta. Comunque il fumo era presente e pregiudicava l’utilizzo del dispositivo all’interno dell’appartamento (sottolineato dal produttore come cavallo di battaglia).

Diminuendo la temperatura, mantenendo al minimo le accensioni degli elementi riscaldanti e mettendo il dispositivo sotto ad una cappa aspirante allora la situazione è migliorata.

Come tutti i dispositivi anche lo Steakreaktor necessita di esperienza per arrivare ad un perfetto risultato. Sicuramente la materia prima non mi ha aiutato nel primo utilizzo ma mi ha fatto capire come utilizzare al meglio il dispositivo.

Con bistecche più piccole probabilmente non ci sarebbero stati problemi ma è giusto testare i dispositivi nelle peggiori condizioni possibili.

Ricapitolando non posso che essere soddisfatto del risultato della cottura ma devo ammettere che non è così facile ottenerlo senza produrre fumo. Zero fumo è possibile ma l’utilizzatore deve avere “il manico” necessario per utilizzare il dispositivo.

2° test: gli hamburger

Per il secondo test ho utilizzato un alimento difficile da grigliare: l’hamburger. Nonostante possa sembrare veramente semplice da “portare a casa”, la cottura deve produrre un risultato ben preciso: crosticina croccante sulla superficie ed interno cotto ma succoso. Il rischio che si corre è quello di creare dei sottobicchieri di carne rinsecchita e bruciacchiata.

Materia prima usata: patty da 200gr di Black Angus (quindi non proprio un “peso piuma”).

Per prima cosa ho tostato il pane. Il bun era di tipo industriale di una non precisata marca.

Dopo aver raggiunto gli 850°C ho inserito il pane nel dispositivo e l’ho grigliato 6 secondi per lato.

Pane tostato Steakreaktor

I 6 secondi per lato sono stati sufficienti per avere un pane tostato ma non bruciacchiato.

Il patty l’ho grigliato per 4 minuti per lato (l’obiettivo era quello di ottenere un grado “ben cotto”).

Per fare un confronto di tempistiche considerate che un patty di tacchino da 100gr si cuoce in 2 minuti per lato. Quindi veramente veloce.

Hamburger Steakreaktor

Hamburger Steakreaktor

Come vedete dalle foto il risultato è sorprendente. Crosticina ben marcata e carne umida nonostante la cottura avanzata. In questo caso l’alta temperatura ha portato i suoi benefici.

Risultato del 2° test

Con gli hamburger la cottura si è svolta con estrema semplicità. Ho inserito i patty nel dispositivo e gli ho rigirati una volta sola a metà cottura. Fine. Niente di più semplice per ottenere un risultato che mi ha sorpreso. Il patty “ben cotto” era molto umido e succoso. Durante la cottura praticamente non è stato emesso fumo fatta salva qualche piccola sporadica emissione ma che comunque ha permesso l’utilizzo dentro casa. In questo caso lo Steakreaktor ha mantenuto la promessa di facile utilizzo e zero emissione di fumo.

3° test: il salmone

Terzo test a base di pesce. Una fetta di salmone da 200gr. Secondo il libretto di istruzioni è necessaria una temperatura di 700°C per 3 minuti a lato sul 2° binario. Con il pesce è obbligatorio prestare molta attenzione alla cottura perché è molto facile rovinare la sua carne delicata.

Salmone

Salmone in cottura

Salmone cotto

Risultato del 3° test

Crosticina superficiale e pelle super croccante. La cottura nello Steakreaktor ha amplificato il sapore del pesce perché i grassi vaporizzati dagli elementi riscaldanti hanno investito il trancio.

La carne è risultata, invece, un po’ asciutta. Sicuramente sarebbero bastati 2 minuti max 2 minuti e mezzo.

In ogni caso risultato di livello con estrema semplicità di realizzo.

4° Test: la bistecca in sousvide

Tra i consigli presenti nel libretto di istruzioni dello Steakreaktor c’è anche quello che dice di cuocere prima la bistecca in sous vide e successivamente finalizzarla con il grill.

Non ho potuto resistere alla tentazione di provarlo!

Bistecca di vitello da 300gr, cotta in sosuvide a 50°C per due ore. Poi 1 minuto per lato a 800°C.

Bistecca in sousvide

Bistecca Steakreaktor

Risultato del 4° test

Si dice che dopo aver cotto una bistecca in sous vide sia difficile ottenere una buona reazione di Maillard sulla superficie a causa della presenza massiccia di umidità anche dopo averla asciugata accuratamente.

Con lo Steakreaktor questo problema è superato. Crosticina formata in 1 minuto per lato. Alla faccia dell’umidità!!!

Altri utilizzi

La versatilità già espressa dallo Steakreaktor non si limita alla possibilità di cuocere le più disparate materie prime: è possibile creare anche preparazioni più complesse con più ingredienti.

Crostini

Con il dispositivo potrete sbizzarrirvi nel creare qualsiasi tipo di crostino.

Se qualche ingrediente dovesse prevedere una cottura più lunga dovrete però pre-cuocerlo.

Un antipasto sfizioso potrebbero essere i crostini salsiccia e stracchino.

Potete utilizzare sia il pane comune che il pane da toast. Prima sarà necessario abbrustolirne un lato inserendolo nello Steakreaktor alla massima temperatura per 6/10 secondi. Successivamente andrà spalmato il composto di stracchino e salsiccia sbriciolata sulla superficie non tostata (avendo cura di coprirla per intero) e rimettere il tutto nel grill sempre alla massima potenza finché non si sarà creata una gustosa crosticina.

Crostino Steakreaktor

Oppure perché non accostare formaggio e frutta con dei crostini gustosi alla fontina e mela.

In questo caso dovrete seguire il procedimento precedente (tostatura di un lato del crostino e disposizione degli ingredienti sull’altro) mettendo sul crostino una fettina di fontina ed uno spicchio fino di mela. Cospargete la mela di zucchero di canna e se volete dare un tocco particolare anche con peperoncino o cannella.

La cottura sarà ultimata quando la mela sarà ben caramellata e il formaggio leggermente sciolto.

Crostino mela e fontina

Frutta

Con Steakreaktor potrete grigliare anche la frutta. La frutta grigliata può essere la base di un gustoso dessert.

Provate con una banana.

Eliminate la buccia e dividetela a metà. Cospargete la superficie esposta al calore con dello zucchero di canna (se volete maggior contrasto spruzzate anche del succo di limone) e mettete nel grill alla massima temperatura. La banana sarà pronta quando la superficie sarà bene caramellizzata.

A questo punto abbinate alla banana del gelato o della panna.

In pochi minuti avrete creato un dessert da leccarsi i baffi.

Banana Grigliata

Come vedete basta un po’ di fantasia e lo Steakreaktor sarà il vostro alleato in cucina.

Conclusioni

Klarstein ha creato un grill ad alte prestazioni semplice da usare e veramente versatile ma soprattutto estremamente robusto.

Il prezzo di vendita è commisurato alla tecnologia disponibile nel prodotto. Con un consumo di punta di 1600W raggiungere gli 850°C non è poca cosa. E in pochissimo tempo.

Se il valore che attribuisci al risultato della cottura di una bistecca è estremo, ma al contempo vuoi raggiungerlo facilmente e senza impiegare troppo tempo allora lo Steakreaktor sarà perfetto per te.

In più avrai anche a disposizione un grill in grado di preparare tante ricette diverse e soprattutto utilizzabile anche all’interno (con alcuni accorgimenti).

Infine potrai prepararti un gustoso pasto in pochi minuti.

E voi, che ne pensate?

 

 

 

 

Carbone parzialmente combusto: si può riutilizzare?

Gettare via del carbone non completamente bruciato è sempre uno spreco. Quindi la possibilità di risparmiare qualcosa è sempre ben accetta.

La domanda che a cui cercherò di rispondere è: risparmiare combustibile utilizzandone in parte uno “usato” inficerà la qualità delle mie cotture?

Si può riutilizzare il carbone parzialmente combusto?

La risposta breve è “SI”.

La possibilità di riutilizzare il carbone è uno dei vantaggi di avere un dispositivo che utilizza questo combustibile.

Appena finita la cottura dovrai chiudere tutte le ventole del tuo dispositivo e lasciare che il combustibile si spenga. Per velocizzare il processo potresti trasferire il carbone in un secchio metallico e chiuderlo con un coperchio. Più piccolo è il contenitore e meglio sarà perché la quantità di aria in grado di alimentare la combustione sarà inferiore.

Mi raccomando: non utilizzare acqua per spengere il carbone (a meno che non sia una situazione di emergenza)! La cenere, in combinazione con l’acqua, potrebbe favorire la ruggine oltre ad ostruire le ventole.

Il “vecchio” carbone brucerà come il “nuovo”?

Finché i pezzi di carbone sono ancora solidi e li conservi in un luogo asciutto allora non avrai problemi per il loro riutilizzo. In realtà anche se dovessero prendere umidità basterà aggiungere del carbone asciutto già acceso: in questo modo il calore generato dalla combustione asciugherà la parte umida.

Tuttavia devi considerare il carbone vecchio avrà una resa in termini di temperatura massima inferiore rispetto al carbone nuovo. Questo perché sicuramente i pezzi che riuscirai a riutilizzare saranno più piccoli e quindi si posizioneranno molto vicini gli uni agli altri diminuendo il flusso d’aria che circola fra di loro.

Se necessiti, quindi, di una temperatura di cottura molto alta allora dovresti prendere in considerazione l’utilizzo di solo carbone nuovo e rimandare l’utilizzo di quello vecchio ad altra occasione. Ma per una cottura a medio o bassa temperatura non ci saranno problemi.

Come si identifica il carbone riutilizzabile?

Per determinare se vale la pena conservare i pezzi di carbone potrai provare a stringerli con le pinze. Se sono inutilizzabili si sgretoleranno viceversa manterranno la loro consistenza.

Prima di riporre il carbone cerca di diminuire la cenere presente sulla superficie. Questo strato impedirà un perfetto innesco all’accensione.

Dove si ripone il carbone da riutilizzare?

Il modo in cui andrai a riporre il carbone dipende in gran parte da quando prevedi di riutilizzarlo. Se in breve tempo accenderai di nuovo il bbq allora potresti anche lasciarlo nel dispositivo. Questo è un modo rapido e semplice per conservarlo al riparo dall’umidità (chiudendo il coperchio del dispositivo e tutte le ventole).

Se invece utilizzerai il tuo bbq per un po’ di tempo allora un secchio in metallo con coperchio potrebbe essere la soluzione giusta. Zero rischi di umidità e facilità di trasporto.

Come ci si deve comportare con le bricchette?

Se utilizzi la ciminiera di accensione puoi fare una specie di sandwich: prima metti uno strato di bricchette nuove, poi uno strato di bricchette vecchie e sopra un altro strato di quelle nuove.

In questo modo gli spazi che si creeranno fra bricchette nuove e vecchie permetteranno un perfetto flusso di aria.

Le bricchette da riutilizzare sono più facilmente individuabili rispetto al carbone. Basta scegliere quelle residuate ad almeno la metà della dimensione di partenza. Anche in questo caso cerca di ridurre al minimo la cenere superficiale.

Ricapitolando

  1. Puoi riutilizzare tranquillamente il tuo vecchio carbone.
  2. Cerca i pezzi più grandi, verifica la loro integrità ed elimina più cenere possibile.
  3. Conserva il tuo carbone al riparo dall’umidità.
  4. Se utilizzi le bricchette ricorda di accendere un mix composto da circa 2/3 di quelle nuove ed 1/3 di quelle vecchie.